sabato 3 dicembre 2011

Gesù è la cosa più vera che mi potesse mai capitare




 Caro amico lettore,
chi ti scrive è una giovane donna di vent’anni il cui nome è Esther.
Da sempre la mia vita è andata avanti con un tono abbastanza tranquillo ed equilibrato, sicuramente perché ho avuto la grazia di poter nascere in una famiglia basata sui sani valori biblici e quindi anche morali. Fin da fanciulla i miei genitori mi hanno portata in chiesa, frequentando così la scuola domenicale, e il personaggio principale trattato nei vari anni che passavano era sempre lo stesso: Gesù , il figlio di Dio che, fattosi uomo per un  puro gesto d’amore, scelse di morire sul duro legno della croce per il peccato dell’intera umanità.
Questa verità nel tempo ha sicuramente influenzato la mia crescita: sapere che ci fosse un Dio che mi amava e proteggeva la mia vita costantemente mi portava ad avere pace e tanta tranquillità. Tutto questo durò fino a quando non abbandonai la mia beata fanciullezza e non iniziai la critica fase adolescenziale.
Da sempre sono stata una persona socievole e di facili amicizie, il mio carattere mi portava ad avere sempre qualcuno con cui ridere e scherzare e, anche quando incontravo delle difficoltà, c’era sempre qualcuno con cui io potessi sfogarmi e parlare (anche se presto, a mie amare spese, imparai che non tutte le persone chiamate amici si comportano poi come tali!).
Mi piaceva essere spesso al centro dell’attenzione per poter intrattenere gli altri con battute e risate, ma questo mio atteggiamento con il tempo si trasformò in una vera e propria maschera per poter nascondere quei sentimenti che si facevano spazio nel mio cuore: insicurezza, paura del futuro e soprattutto della morte, ma ciò che più non riuscivo a sopportare davvero era il senso di una forte solitudine interiore.
Mi sembrava impossibile da accettare: io che non ero mai stata sola, io che gratuitamente avevo donato affetto, ora mi sentivo abbandonata proprio dalle persone che consideravo tanto care e impossibili da perdere.
Sarà stata forse la mia troppa emotività, ma tutto questo comunque mi fece entrare in una forte crisi; fuori casa il mio orgoglio mi portava a essere una persona allegra e di compagnia, ma quando tornavo a casa la mia delusione si trasformava in ribellione verso i miei genitori e la sera, quando pensavo che nessuno potesse sentirmi, piangevo ininterrottamente.

Oggi con qualche anno in più, riguardando indietro al mio passato mi rendo conto che spesso ciò che ci fa soffrire non è il problema che dobbiamo affrontare, ma è solo la conseguenza di ciò che è il vero problema!
Avevo 16 anni quando compresi il vero motivo per cui il mio cuore si affliggeva: il vuoto che riempiva la mia vita era dovuto alla mancanza di qualcosa di vero e insostituibile, GESU’ CRISTO! Sono ormai 4 anni che ho deciso per Lui, è vero ciò che dice la storia e cioè che Egli è morto sulla croce, ma è vero anche che il terzo giorno è risorto; Gesù è ancora oggi vivente e pronto ad operare nella vita di quanti crederanno e si affideranno a Lui con tutto il loro cuore.
E’ stato così semplice! Ciò che ho dovuto fare è stato solo un gesto di fede e riconoscere i miei peccati, confessarli a Lui con vero pentimento e chiederGli di entrare nel mio cuore. Cosa c’è di più semplice e tanto meraviglioso?
In breve tempo la mia vita è cambiata, tutta la ribellione del mio cuore Dio l’ ha trasformata in amore, la solitudine che sentivo dentro mi ha portata a scoprire l’amicizia di Dio e anche quella di quanti come me hanno deciso di essere Suoi figli. La paura per il futuro e della morte? Beh, con Gesù sto imparando a vivere giorno per giorno e a rendere ogni mio respiro un motivo per cui ringraziarlo; Gesù non mi ha detto che non attraverserò prove e difficoltà ma mi ha promesso che anche quando attraverserò la montagna più alta Egli sarà con me; oggi non temo più la morte perché quando quel giorno il mio Signore deciderà di chiamarmi a “casa”, so per certo che vivrò con Lui in eterno.

Ora non posso fare più a meno di Lui, Gesù è la cosa più vera che mi potesse mai capitare, ha riempito la mia vita di pace e di serenità, Lui è il mio Dio, il Creatore di ogni cosa, per la sua grazia sono una sua figlia, so di essere l’oggetto del suo amore e non perché io sia una donna di particolare importanza, ma solamente perché la sua misericordia è tanta nei miei confronti. Dio mi ama semplicemente per quello che sono, cosa c’è di più bello? 

                                                                              A. Esther.

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