giovedì 8 dicembre 2011

Io non lo so Dio come fece, ma giorno dopo giorno ho visto le cose cambiare

Frequentavo l'elite della città, ero un liceale e snobbavo i credenti ...

Correva l'anno 1990, erano trascorsi i mitici anni '80, avevo compiuto già i miei diciotto anni, la mia agognata maggiore età. Avevo aspettato quel momento da anni, quante cose avrei potuto fare adesso a diciotto anni: la patente, l'indipendenza.
Frequentavo la IV° Liceo Classico, pensavo di finire il liceo, iscrivermi all'univesità, poi avrei cercato un lavoro col titolo di studio che avrei conseguito, e poi chissà avrei pensato di farmi una famiglia.
Avevo programmato tutto per la mia vita : "Io ero l'artefice della mia fortuna".
La mia famiglia non era ricca, nè benestante, vivevamo dignitosamente col lavoro di mio padre (aveva una bottega di Fabbro), mia madre era casalinga, due sorelle e un fratello.
Mio padre col suo lavoro era riuscito a costruirsi una casa grande di cui una parte era adibita ad officina per il suo lavoro. Qualche tempo dopo, una grande crisi economica si abbattè sul lavoro di mio padre, che lo costrinse a contrarre tanti debiti, fino al punto che, dovette emigrare dalla Sicilia nel nord Italia per trovare lavoro.
Così rimanemmo soli, mio padre ritornava due volte l'anno per le feste.
Mia madre si ritrovò ad aver a che fare con Banche e creditori di ogni genere; la nostra casa venne messa all'Asta.
E' stato un momento terribile che mai dimenticherò.
Fu allora che mia madre cominciò a cercare il Signore; una sua amica le parlò di un Dio vivente che la poteva aiutare.
Fu così che cominciò ad andare nella Chiesa Evangelica.
Io non lo so Dio come fece, ma giorno dopo giorno ho visto le cose cambiare: mio padre cominciò a guadagnare tanto, i creditori venivano pagati, nel giro di pochi anni pagammo tutti i debiti che ammontavano a centinaia di milioni.
Pian piano, tutti i membri della mia famiglia si convertirono all' Evangelo.
Ma ritornando a quel 1990: Io ero convinto che solo un essere soprannaturale poteva aver fatto quello che Dio fece nella mia casa, ma non volevo sconvolgere la mia vita.
Avevo preordinato tutto nella mia vita e non c'era spazio per Dio.
Qualcosa accadde: un mio amico più avanti negli anni e negli studi, morì investito da un soldato americano il giorno della sua Laurea. Anche lui aveva i suoi sogni e dei progetti per la vita, ma tutto finì per lui, su quella strada polverosa della Sicilia.
Questa morte tragica mi spinse a riflettere sul significato della vita e della mia in particolare, avevo studiato le elucubrazioni e meditazioni dei filosofi e saggi antichi, le loro ricette per la felicità e per le risposte ai grandi interrogativi della vita.
Cominciai per curiosità a frequentare le chiese evangeliche: erano carini con me e interessati, loro invece mi infastidivano e un po' li snobbavo.
Io ero un liceale, frequentavo l'elite della mia città. Quelle persone erano umili, poco istruite; io "sapevo il greco e il latino", loro parlavano con i versi della bibbia, ma i loro volti emanavano una luce e una gioia che non riuscivo a capire. Cercavo di trovare dei punti oscuri dei lati negativi nella loro dottrina, ma niente. Fu in occasione di una predica che trattava della salvezza offerta da Dio a tutti, che io risposi all'appello del predicatore: cominciai a piangere davanti al Signore, chiesi perdono al Signore dei miei peccati, sentii una pace che non avevo provato prima, avevo la certezza che Dio mi aveva perdonato.
Dio mi diede grazia di diplomarmi, ma i progetti che mi ero prefissati non mi interessavano, adesso nella mia vita c'era Dio, sarebbe stato Dio a farmi capire cosa avrei dovuto fare. Avevo tanta fame della Sua Parola, così lessi e rilessi la Bibbia; il Signore mi accompagnava con la Sua presenza.
Tutte le mie amicizie mi abbandonarono perchè non ero più lo stesso.
Conobbi una ragazza nella chiesa che di li a qualche anno sarebbe diventata mia moglie.
Adesso sono sposato, ho due figli.
In questi 14 anni ho visto la mano del Signore sopra di me e la mia famiglia: ho attraversato dei momenti difficili ma il Signore è stato con me.
Non mi pento di averlo accettato e di avergli dato il comando della mia vita.
Oggi ho 33 anni e ogni qualvolta nella chiesa entra un giovane non convertito, mi rivedo il lui: si guarda attorno, ride quando qualche fratello o sorella testimonia, magari non in perfetto italiano, si distrae durante il culto, penso a come ero io prima di accettare il Signore e spero che gli eventi si ripetano; IL SIGNORE E' LO STESSO OGGI , IERI ED IN ETERNO.
Se leggi questa testimonianza sappi che Gesù è una persona reale e vivente e che ha dato la Sua giovane vita per te e per me. AccettaLo nel tuo cuore e DIO TI BENEDIRA'

                                                                                                                                                             S D.

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