sabato 15 ottobre 2011

Solo Dio poteva darmi la vera pace che io non avevo.

Di  Maria Grazia Marceddu
     Quante volte si usa questa frase, così tante da essere diventata proverbiale ed usata perciò in tutte le circostanze, anche in quelle più banali, in modo tale da privarla del profondo significato che contiene. Per quanto mi riguarda, mai espressione fu più appropriata, desidero raccontarvi in che modo il mio Salvatore mi ha indicato la via per giungere al cielo e stare presso il Padre...  Come quasi tutte le persone che conosco, ritenevo di essere cristiana e forse più di tante altre persone, proprio perché, essendo sinceramente religiosa, per quanto mi era stato possibile, avevo messo in pratica quanto mi era stato insegnato fin da bambina;  sempre accondiscendendo, a parte il battesimo perché ero piccola, ho ricevuto la prima comunione, la cresima, mi confessavo regolarmente e così pensavo di essere in regola con Dio, credendo di fare ogni cosa per il meglio. Naturalmente non leggevo la BIBBIA, la consideravo troppo difficile per essere capita dalle persone semplici, solo gli individui di una certa levatura sociale e culturale, e naturalmente i preti, la potevano comprendere, io purtroppo non facevo parte di quella categoria, anche se mi é sempre piaciuto leggere, anzi i romanzi erano la mia passione! Forse, spinta proprio dal mio desiderio di leggere o molto probabilmente perché il Signore desiderava farsi conoscere personalmente, tramite la Sua Parola, cominciai a consultare inizialmente le parti più semplici del Testo Sacro. Man mano che la lettura progrediva il desiderio di conoscere sempre più l’Autore Nascosto del Libro, mi faceva rimanere parecchio tempo a riflettere e a meditare su quanto trovavo scritto. Era ogni giorno un vero piacere, stare ai piedi del Maestro e scoprire così che cosa veramente a Lui piacesse e non fare solo quello che io ritenevo che Lui gradisse. A trentotto anni scoprivo un nuovo mondo, stare in compagnia di Gesù era la cosa più bella che potesse esserci; ora capivo finalmente cosa volesse dire essere cristiani!  Fu un vero dolore rendermi conto che gli insegnamenti da me seguiti non erano quelli di Cristo, ma dottrine di uomini ed ora mi era difficile cercare di mettere in pratica quanto il Signore mi insegnava. Prima era molto semplice, se avevo peccato, riferire al sacerdote quanto avevo commesso, per essere perdonata, ora Gesù nella Sua Parola mi diceva, che se odiavo mio fratello, ero nel mio cuore un’assassina, oggi scoprivo che dovevo non solo perdonare, ma imparare ad amare persino chi mi faceva del male; era qualcosa di estremamente difficile per me, eppure mi sentivo in colpa se non ero disposta a farlo. Cominciai a desiderare sempre più di trovare delle persone con le quali condividere lo stesso amore, le esperienze reciproche e le scoperte fatte sulle Sacre Scritture. Il Signore mi esaudì, infatti, nel salone della Parrocchia, vennero dei catechisti per fare degli studi biblici. Vi partecipai continuamente, con vera gioia. Lo studio sistematico e giornaliero della Parola di Dio mi fece capire tante cose, fu proprio in quel periodo che il Signore iniziò a mostrarmi,  quelle che sono le basi  del Suo insegnamento:  la Sua grazia, il perdono dei nostri peccati, il Suo infinito amore. Sempre in quel periodo ebbi modo di sentire delle testimonianze di alcune persone, le cui vite erano state completamente cambiate da Gesù Cristo. Mi rendevo conto che Egli mi stava parlando, desiderava farsi conoscere da me affinché io riponessi piena fiducia in Lui, così da affidarGli la mia vita, in modo tale che Egli la trasformasse.
    Ciò che mi rimase impresso di quel periodo e che da allora fanno parte del mio nuovo modo di pensare é:
    1°) Che solo Dio, e non i miei sforzi, poteva liberarmi dalla schiavitù del peccato. 
    2°) Che solo Dio poteva darmi la vera pace che io non avevo.
    3°) Che solo Dio poteva darmi l’amore per poter amare persino le persone che mi facevano del male e
        quindi perdonarle.
Scoprire questa realtà, non vuol dire viverla, mi rendevo conto, con dolore di non possedere quel tipo d’Amore, l’unica mia gioia consisteva nel sapere che potevo incontrare il Signore e che  Egli  poteva parlarmi ogni volta che lo avessi voluto attraverso la Sua Parola. Purtroppo, quel tipo di catechesi ebbe termine, prima che le persone preposte a questa cura d’anime andassero via, ci fu in parrocchia una grande celebrazione, all’interno della quale fu fatta la lettura della parabola  del figlio prodigo. Mentre il brano veniva letto, capii che la figura del padre rappresentava Dio che va incontro, a braccia aperte al figlio ribelle, ormai pentito dei suoi peccati. Mi resi conto che quel discorso riguardava anche me, il Padre Celeste desiderava che io andassi da  Lui, carica di tutte le mie colpe ma avendo nell’animo un sincero rimorso per averLo offeso, Egli non solo mi attendeva, ma mi stava venendo incontro per stringermi al Suo cuore.
   Nel lasciarci quelle care persone ci raccomandarono di continuare la lettura della Bibbia  e soprattutto di mettere in pratica i Suoi insegnamenti. Avrei voluto, con tutto il cuore, proseguire gli studi con altri, ma mio marito si oppose. Continuai la lettura delle Sacre Scritture da sola e più affamata di prima, sperimentai che quella Parola era come un fuoco e una spada, penetrava sempre più nel mio cuore, e giorno per giorno mi rendevo conto che Gesù si rivolgeva a me personalmente. Il mio desiderio di comunione fraterna cresceva sempre più, una sera, mentre ascoltavo la radio, cercando di sintonizzarla meglio, trovai una stazione da cui venivano diffusi studi biblici, con lettura dal Testo, canti cristiani e testimonianze. Pensai che quelle trasmissioni fossero condotte dagli stessi insegnanti che avevo conosciuto nel nostro paese, così felice, presi ad ascoltare e quando veniva letta la Bibbia, io seguivo la lettura nella mia. In quel periodo ero terrorizzata dalla morte, anche se cercavo di osservare i comandamenti, di vivere santamente, facendo sacrifici e buone opere, pure non ero tranquilla, certo sapevo che Gesù era morto per i peccatori, ma non avevo mai realizzato che aveva dovuto e voluto morire  per me personalmente. Pensavo che, a causa delle mie colpe, avrei dovuto trascorrere chi sa quanto tempo in purgatorio! Il mio desiderio di vivere per il mio Salvatore, era sempre più intenso, ma evitavo anche di soffermarmi troppo su questo pensiero, perché sapevo che questo genere di vita era riservato esclusivamente ai religiosi: preti, suore, monaci; a me non era possibile perché ero sposata.
   Quando si hanno delle convinzioni sbagliate, frutto di una vita nell’errore, anche quando la verità é sotto i nostri occhi, spesso non ci riesce di vederla; lodo e rendo gloria a Dio per la pazienza che ha avuto nei miei confronti, perché attraverso persone che Lo amano, tramite la Sua Parola, sono stata liberata da credenze errate, portandomi dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce. Ormai ascoltavo quella strana stazione radio che parlava solo del Signore da un po' di tempo, quando mi resi conto che si trattava d’un’emittente Evangelica e che trasmetteva da Porto Torres. Stando all’ascolto di quei programmi cominciai a realizzare la verità , verità che é resa manifesta solo facendo propria la Parola di Dio, nella quale é chiaro che: “LA SALVEZZA SI HA SOLAMENTE PER MEZZO DELL’OPERA DI CRISTO COMPIUTA PER CIASCUN UOMO IN MODO PERSONALE; IL SIGNORE SULLA CROCE, NEL SUO CORPO AVEVA SUBITO LA MIA CONDANNA”.
    La Persona che più mi ama aveva subito la giusta indignazione (l’ira) di Dio che spettava a me, quando questa verità penetrò chiaramente nella mia mente, con dolore e gratitudine donai al mio Salvatore la mia vita.
   Quasi subito mi misi in contatto con i conduttori della radio e per telefono e per lettera conobbi il missionario delle varie comunità della Sardegna e la moglie, così, poco per volta, per mezzo di questi fratelli cominciarono a venire a galla ciò che di sbagliato vi era nella mia vita, cose che fino a quel momento avevo ritenuto giuste. Liberarmi da ciò che era radicato in me da tutta la mia vita, non é stato facile: le preghiere a Maria e ai santi, il mese mariano, la recita del rosario, rinunciare ad inchinarmi e a parlare davanti alle statue; togliere tutto questo dalla realtà quotidiana é stato inizialmente un travaglio interiore,  stavo proprio male, ma comprendendo che questa era la volontà di Dio, col Suo aiuto, abbandonai tutte quelle pratiche.
   Era meraviglioso scoprire che Gesù, non solo mi aiutava a liberarmi da ciò che non  Gli  era gradito,  ma anche curava le mie ferite e per ogni atto d’ubbidienza mi colmava di tanta gioia. Come é normale, questo mio cambiamento non é compreso da chi mi sta vicino: mio marito, i miei parenti e conoscenti che continuano a credere a ciò che da tanto tempo gli é stato insegnato e che del resto fino a poco prima era anche il mio normale modo di vivere, spero con tutto il cuore che il Signore apra anche la loro mente per comprendere la verità. Fino a questo momento non ho potuto avere comunione fraterna, infatti nessuno nel mio paese conosce la verità; vorrei tanto che Colui che é morto ed é risorto per la nostra salvezza tocchi il cuore di quanti mi stanano vicino, a cominciare da mio marito e poi della mia famiglia e a tutti quelli che in qualche modo lo stanno cercando e che lo amano in modo sbagliato, servendosi di me per parlare del Suo meraviglioso dono: LA PACE CON DIO PER MEZZO DEL SUO SACRIFICIO.
  Tuttavia, nonostante l’incomprensione e la sofferenza per la fede in Lui , il mio Salvatore mi ha sempre sostenuta e confortata , perché solo in Lui c’é pace, gioia e allegrezza. Quale grande amore il Signore mi ha 
manifestato! Ora so che Dio é veramente mio Padre, ho la certezza di essere salvata e di avere avuto da Lui in
dono la vera vita. Gloria a Dio! Prego il Signore che Egli benedica con la Sua grazia quanti leggeranno questa mia esperienza così che essi possano conoscere che cosa il Creatore ha preparato per il loro bene, in modo tale che fiduciosi si abbandonino al Suo amore.
    “POICHÉ DIO HA TANTO AMATO IL MONDO CHE HA DATO IL SUO UNIGENITO FIGLIO,
AFFINCHÉ CHIUNQUE CREDE IN LUI NON PERISCA MA ABBIA VITA ETERNA”. Gv.3:16.
    E´ proprio grazie al Signore se ho trovato la via giusta e per mezzo di questa speciale bussola, la Sua Parola, ora sono certa di non smarrirmi più.  Grazie a Dio che ha provveduto ad ogni cosa!   

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