giovedì 1 settembre 2011

Avevo sedici anni allora, un giorno mi inginocchiai e piansi a lungo riconoscendo la mia miseria,

UNA NUOVA GIOIA

Il comportamento di mio padre, bestemmiatore, uomo duro e violento, fece sì che, ancora ragazzina, nutrissi sentimenti di rancore e ribellione, con grande sofferenza di mia madre.
Un giorno un collega gli parlò dell'amore di Dio e quell'uomo esteriormente forte e duro come appariva, trovò nella Parola di Dio quello che forse aveva sempre desiderato senza rendersene conto. Mia madre lo seguì e per questa abdicazione al proprio egoismo I miei genitori trovarono pace e vita eterna.
Questi fatti furono determinanti a caratterizzare tutta la mia vita, ma la mia decisione venne alcuni anni dopo.

Gli anni della mia adolescenza e giovinezza precoce mi portarono a condurre una vita del tutto indipendente da Dio. Ero ambiziosa, egoista, insaziabile nel desiderio di divertirmi, coinvolta nelle vanità più banali e a volte pericolose della mia età, pensavo che avrei avuto tanto tempo per le cose serie. Ma un giorno mi ammalai e fui costretta a letto per un mese, ne approfittai per leggere la Bibbia e rimasi colpita nel constatare come l'ubbidienza di tante persone che amavano e temevano Dio veniva premiata.
Compresi allora che qualità di vita gradiva il Signore. Quella lettura influenzò anche me, ma ahimè! Com'ero scadente davanti al giusto, perfetto Iddio della storia!
Il bisogno di togliermi di dosso il peso dei miei peccati si faceva sempre più pressante, e in quei giorni un vero conflitto si agitava nel mio cuore. Dovevo fare la mia scelta. Le parole di Gesù: «lo sto alla porta e busso; chiunque ode la mia voce e apre la porta lo entrerò da lui... » mi diedero la sicurezza che Lui mi stava cercando, e che io dovevo aprire il mio cuore e accettarlo come mio Signore e Salvatore.
 
 
Avevo sedici anni allora, un giorno mi inginocchiai e piansi a lungo riconoscendo la mia miseria,
 
 
 
 chiesi perdono a Dio e accettai Gesù nella mia vita, con le semplici parole che il cuore mi dettava. Dalla sua promessa, ed anche dalla pace che ne seguì, ebbi la conferma che Gesù viveva in me. Una gioia nuova, sconosciuta animava il mio cuore, la vita assumeva nuove dimensioni, sia nel mio rapporto con Dio che con il prossimo. L'amore di Gesù aveva vinto ogni resistenza in me ed ora io avevo trovato la Sua beatitudine.
E' passato molto tempo da allora, ormai sono mamma e nonna, ma posso affermare che resta il fatto più importante della mia vita, e quanto più il tempo passa, la realtà che il Cristo vivente regna in me diventa sempre più salda e bella e posso apprezzarne l'immenso valore.
La mia vita non è stata facile, al contrario ho affrontato sofferenze di diverse specie. La sofferenza fisica mi ha colpita fino ad un passo dalla morte, ma non la posso confrontare con i colpi mortali della delusione e dell'abbandono delle persone più amate. In tutto questo ho sentito quanto era grande il sostegno del mio Signore, la cui fedeltà non viene meno. Gesù dopo la morte sulla croce è risorto, e Lui lo ha fatto per me! Non posso paragonare le mie sofferenze alle Sue, ma ho imparato che nella croce sta la vittoria. Il Suo grande amore resta la forza più grande che demolisce ogni barriera, ogni risentimento, ogni amarezza, ed è ancora il valore più grande da scoprire. Io ringrazio Dio che l'ho trovato, e scopro ogni giorno di più la Sua meravigliosa realtà della vita sempre nuova che porta con Sé quando entra nella vita di una persona.

Nessun commento:

Posta un commento