domenica 18 settembre 2011

Non avevo alcuna speranza di guarirmi da me stesso

LA MIA VITA, LA MIA STORIA, LA MIA TESTIMONIANZA
Mi chiamo Guerino.
La mia storia è una semplice storia d’un uomo come tanti. Ma è la mia storia e so che per Gesù sono importante.
Sono italiano e vivo in Italia dal 1972. Cresciuto in Francia, nel più bel dipartimento del sud-est, l’Isére ; I primi anni in un piccolo villagio in montagna, La Croix de la Pigne. Successivamente in un’altro piccolo villaggio che adesso non c’è più !, " L’ile de Falcon", nella profonda vallata di Sechilienne nelle gole della Romanche.
Poi un periodo di scuola alberghiera sopra Ginevra, nel dipartimento dell’Ain sullo Jura, e finalmente a Seyssinet e Grenoble fino al ’72.
Sposato Rita nel ’73 e poi dunque un’altroperiodo importante a Reggio Emilia, di là a Pistoia e finalmente in Lombardia iniziando da Gorgonzola, Gessate, Cambiago e per ultimo ( ? e chi lo sa ?) a Vimercate. Questo il mio itinerario geografico.

Sono nato in Luglio del 1950 a Catanzaro. (Nel vecchio ospedale di Catanzaro. Fatto straordinario perché tutti i miei fratelli sono nati in casa, all’infuori di me e del moi ultimo fratellino nato nel ’60 in Francia). Sesto di nove figli in una famiglia povera ma onesta con un padre boscaiolo e una mamma agli occhi miei unica e straordinaria.

Il mio racconto, la mia storia, la mia testimonianza di Figliuolo di Dio, deve iniziare con gli anni ‘20 !

Mio nonno materno Michele Simari e suo figlio, mio zio Antonio, emigrarono in Sud America come tanti italiani in cerca di lavoro e fortuna. Camminando un giorno per le vie di Buenos Aires, sono attirati da canti che sentono in un locale. Entrano, era una piccola Chiesa Evangelica Battista. Escono trasformati, avevano accettato Gesù nella loro vita.
Di ritorno in patria testimoniano del loro Signore aprendo così due piccole chiese evangeliche : una a Galatro (RC), un’altra a Ribolla (GR). La famiglia del nonno si apre all’Evangelo e mia mamma nata nel 1915 andava alla « scuola domenicale » !

50 Anni più tardi, L’Evangelo si ripropone alla mia famiglia tramite un testimone di quegli evangelici di tanti anni fa in Calabria. Un uomo che era giovanotto allora ma che nel ’65 essendo convertito al Signore diventa strumento per la conversione di mia mamma, mio padre e due dei miei fratelli. Domenico il maggiore che aveva trentun anni e Pasquale che aveva diciassette anni. Questo succede a Pasqua del 1965.

Il primo agosto di quell’anno, Pasquale muore in un brutto incidente stradale e la sua morte fu la scintilla che accese il fuoco del Vangelo per tutta la famiglia.
Per quanto mi concerna, la sua morte mi mise in grande crisi inquanto avevo una paura folle della morte non sapendo assolutamente niente di cosa mi potesse aspettare dopo. Eppure facevo il chierichetto servendo messa in due chiese ogni domenica ed essendo attratto da quell’ambiente misterioso della religione cattolica. Ciò nostante, Dio era per me lontano, misterioso e minaccioso ! Avevo paura del buio e mi rifugiavo in continue ripetiìzioni di « Pater noster ed Ave Maria ». Devo ammettere che la paura però passava !
Ma davanti al corpo martoriato ed irriconoscibile di mio fratello, non volendo ammettere che tutto era finito lì, supponevo una continuità della sua esistenza… altrove. Ma dove ? E se al suo posto fossi io ? Non avevo risposta. L’angoscia mi prendeva dunque ed ho cercato di dileguarla con le amicizie e le frequentazioni dei miei coetani, al bar, al cinema… e correndo dietro alle gonnelle.
Avevo ancora quindici anni quando da quella scuola alberghiera, che era un albergo a tutti gli effetti, scrissi ai miei genitori : « venitemi a prendermi o non sarò mai salvato ! » In quell’ambiente ho conosciuto e fatto cose di cui mi sono vergognato per molto tempo. Ma il Signore è stato buono con me, risparmiandomi quelle che mi avrebbero potuto lasciare il segno. Vennero i miei familiari e mi portarono via. Ho così conosciuto e frequentato la Chiesa Evangelica (dei Fratelli) di Grenoble. « la Mission Evangelique La Lumiere ». Là ho visto brillare l’amore fraterno tra quei fratelli e quelle sorelle. Ho frequentato assiduamente i loro incontri ed in particolare il gruppo dei giovani che si riuniva il sabato sera. Oramai vivevo le settimane in attesa dei week end per ritrovare ogiuno di loro.
E’ così che leggendo il Vangelo di Giovanni con loro, ed ascoltando Gesù che parlava a Niccodemo,(Giov. cap.3) che le luci si sono accese, le finestre, le porte si sono aperte. Non avevo più paura !
Avevo finalmente capito d’essere guarito dei miei peccati soltanto guardando a Gesù sul legno della croce così come gli ebrei erano guariti dal veleno dei serpenti guardando a quello di rame su un palo in mezzo al campo.
Ero finalmente guarito dal veleno del peccato credendo che Gesù è stato sul legno della croce proprio per me ribelle, peccatore destinato alla morte a causa del veleno che il peccato iniettava nella mia vita. Non avevo alcuna speranza di guarirmi da me stesso. Gesù ha accettato d’essere inchiodato alla croce per darmi la guarigione. Il perdono dei miei peccati. La vita eterna. Una vita abbondante che mi riempe di gioia e felicità.

Son passati quarantotto anni eppure credetemi, mi sembra ieri. In tutti questi anni, Gesù non mi ha mai lasciato solo. Malgrado le mie debolezze. Malgrado i miei difetti. Malgrado le mie cadute.

Ogni volta che torno al piede della Croce, lì, al Calvario, io trovo sempre : perdono, pace, gioia, speranza, certezza, amore e fede.

Cosa ne pensi ? Non ti sembra straordinario che il Vangelo possa produrre cose così belle ?

E tu ? Hai conosciuto Gesù il Signore ?

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