lunedì 19 settembre 2011

Non riuscivo a capire cosa mi succedesse,

      Sono un uomo normalissimo, il mio nome é Angelo Simula ed abito a Sassari; fino al settembre del 1991 mi ritenevo  una brava persona, conducevo una vita serena, tutto casa e lavoro, con un’unica grande passione: il calcio, che praticavo con abilità come giocatore ed anche a cui partecipavo con entusiasmo dagli spalti come tifoso. La mia esistenza procedeva abbastanza tranquilla, il rapporto con la donna che avevo sposato era caratterizzato da un buon affiatamento, anche se nella nostra vita non mancavano piccoli problemi, soprattutto di natura economica, nonostante anche mia moglie lavorasse, infatti, da poco tempo, avevamo finito la costruzione della nostra nuova casa. Fu proprio in quel periodo che una persona parlò con Daniela, mia moglie, della Bibbia affermando che fosse  la Parola di Dio e del perché fosse tanto importante la sua conoscenza. Solo tramite la sua conoscenza è possibile sapere che cosa il Signore stesso  dice riguardo all’uomo, al peccato e alla salvezza della sua anima. Secondo l’amica di mia moglie credere a quanto scritto  nei testi sacri è l’unico modo necessario per vivere per tutta l’eternità con il Padre celeste. Mi resi conto che la mia sposa non era indifferente a quanto le veniva detto, anzi controllava sulla Bibbia se “le cose stavano davvero così”. Davanti alla Verità capì che non poteva continuare a vivere ignorando quanto il suo Creatore le diceva, così decise di credere e accettare per sé l’unica salvezza che Dio offre tramite il sacrificio di Gesù. Da quel momento Daniela prese a farmi strani discorsi su l’unico Salvatore, su quanto il Signore aveva fatto per me e come se ciò non bastasse, mi faceva trovare opuscoli dappertutto, in cui quei suoi discorsi venivano ulteriormente chiariti. Per quanto non lo dessi a vedere, la lettura di quei piccoli messaggi era interessante e piacevole.  Mia moglie era instancabile, spesso quando leggeva la Bibbia,  trovando dei versetti che potevano chiarire i miei dubbi, voleva che io stesso li controllassi per verificare di persona quale fosse la verità. Io l’ascoltavo più per accontentarla che per vero interesse e non capivo che cosa lei ci trovasse di tanto meraviglioso in Quel Libro; pure, leggi oggi, leggi domani, alla fine mi decisi a leggere il Nuovo Testamento che un’amica, oggi sorella in fede, mi aveva donato. La lettura della Parola di Dio ebbe su di me un’ influenza positiva, la larga e comoda strada che fino a quel momento avevo percorso non portava a Dio...con i miei pensieri e con i pareri degli uomini avevo perso la via che conduce al cielo, dovevo trovare l’orientamento. Scoprii che per quanto che mi considerassi una persona moralmente a posto, non lo ero agli occhi di Dio, davanti a Lui dovevo riconoscere che non sempre il mio parlare era irreprensibile e allo stesso tempo, le invidie, la maldicenza, le gelosie, i cattivi pensieri  che io non consideravo gravi o meglio non volevo neppure ammettere come peccati, lo erano invece per il Signore. Man mano che andavo avanti nella lettura Gesù, tramite la Sua Parola, mi aprì gli occhi, non solo sulle mie colpe, ma anche sul modo sbagliato di condurre la mia vita, credendo ed affidandomi a degli insegnamenti che non venivano da Lui. Cominciai a frequentare con mia moglie il locale dove si tenevano le riunioni della chiesa evangelica di Sassari, ebbi modo così di conoscere molti credenti di quella comunità e di fraternizzare con loro, tuttavia, pur capendo tante cose, non sentivo la necessità di convertirmi, di prendere un impegno personale per Cristo Gesù. La primavera successiva, mia moglie mi comunicò la sua decisione di testimoniare pubblicamente della sua fede in Gesù Cristo, facendosi battezzare, perché da quel momento intendeva ubbidire al Signore. Io non le dissi niente, del resto era una sua scelta, pure in cuor mio non ero contento, perché avvertivo, per quanto non chiaramente, che da quel momento il nostro cammino volgeva verso mete diverse. Questa constatazione mi fece soffrire non poco, ma non mi sentivo ancora in grado di condividere quel suo credo e il dolore aumentava di giorno in giorno e non mi era di conforto il sapere che lei pregava per me. Mentre dentro di me sentivo prepotente il desiderio di star fuori da tutto ciò, il Signore stava preparando per me tutto un Suo piano, Egli desiderava che io e mia moglie giungessimo a una meta comune, così come aveva unito le nostre vite sulla terra, voleva che lo fossero anche in cielo. Gloria a Dio! Prima dei battesimi, ci furono a Porto Torres delle serate di evangelizzazione a cui decisi di partecipare più per accontentare mia moglie che per vero interesse e de resto, se interesse ci fosse stato, mi sarei  guardato bene dall’ammetterlo. A quelle conferenze partecipava un predicatore americano, J. Lines che aveva un modo del tutto particolare di esporre la Parola del Signore, (seppi in seguito che anche questo é un dono dello Spirito Santo). Durante tutta la predicazione, sembrava che rivolgesse ogni sua parola proprio a me, spigava in modo molto chiaro che la condizione di peccato dell’uomo non gli avrebbe mai potuto permettere di vivere alla presenza di Dio e che in nessun modo gli esseri umani possono auto migliorarsi, per quanto Dio sia amore, Egli non poteva andare contro la Sua stessa giustizia, per cui, così com’é scritto: “il salario del peccato é la morte.”, Rom.6:23, il Padre celeste, per il Suo grande amore aveva permesso che il Suo amato figlio ci sostituisse nella pena, l’unico modo per aver pace con Dio é proprio credere che il castigo che dovrebbe stare su noi è stato espiato da Gesù. Per tre sere di seguito affrontò questo argomento e ogni volta, andando via, provai un profondo senso di disaggio e una volta ritornato a casa ripensando a quanto udito mi sentivo strano. Il quarto giorno. era una Domenica, dovevano aver luogo la mattina i battesimi e la sera l’ultima conferenza, ricordo che sentii tanta tristezza e che mi ritrovai persino a piangere. Per mia moglie, quel giorno sarebbe dovuto essere ricco di gioia e invece proprio a causa della mia durezza di cuore sapevo che soffriva. Avvertivo quasi inconsciamente che stavo perdendola perché capivo che pur essendo nel mondo, lei non era più del mondo, questo pensiero mi rendeva ancora più triste. Arrivò anche la fine di quel lungo giorno, mentre nella sala delle conferenze ascoltavo l’ultimo messaggio, già decidevo in cuor mio che prima dell’appello ad accettare Gesù come Salvatore, sarei andato fuori dal locale, non volevo lasciarmi influenzare. Intanto giunse il momento di alzarmi e andare via, ma qualcosa o Qualcuno me lo impediva, c’era una strana forza che mi teneva incollato a quella poltroncina, non riuscivo a capire cosa mi succedesse, dovevo assolutamente andar via eppure non ci riuscivo, avevo una strana sensazione di malessere, mi sentivo come paralizzato. Intanto il predicatore aveva già rivolto l’invito ad accettare la grazia che Dio ci stava offrendo per mezzo del sacrificio di Gesù. ed io ben sapevo che quell’invito era rivolto anche a me, capii che dovevo accettare e nel momento che decisi di arrendermi a Cristo Gesù e di abbandonarmi alla Sua guida, riuscii ad alzarmi e a rispondere a quella chiamata che Dio stesso mi stava rivolgendo tramite un Suo servitore.  Grazie a Dio, oggi faccio parte della Sua famiglia e voglio anch’io, proprio col battesimo, testimoniare di quanto il Signore ha fatto per me. ”Vi é tal via che all’uomo par diritta e finisce col menare alla morte.”,  Prov.14:12. Gesù ci dice: “Io sono la via la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”, Giov.14:6. Non lasciarti ingannare se hai perduto l’orientamento per il cielo, l’unica bussola per arrivarci é Gesù per mezzo della Sua Parola. “Lode e grazie siano rese a Dio per mezzo del Suo figlio Gesù Cristo per il dono della Sua grazia.” Amen  

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