venerdì 15 luglio 2011

L' essere cristiano non salva dalla malattia, ma ti aiuta ad affrontarla in modo diverso

Ciao a tutti, mi chiamo David ho 33 anni.
Premetto che non sono uno scrittore, anzi il mio italiano pian piano mi sta abbandonando, quindi vi chiedo di perdonarmi dei tanti errori, spero comunque che la mia esperienza possa lasciare qualcosa ad ognuno di voi, Dio vi benedica!
Cio' che ho voluto raccontare e' molto complesso, quindi sono riuscito stasera a scrivere solo una parte..
Sono cresciuto in una famiglia di credenti.
Fino a 16 anni ancora non avevo dato il mio cuore a Gesu', quando un giorno ebbi tra
le mani due libricini di Jack T. Chick dai titoli: "Ti sei sbagliato" e poi "l' incubo di un demone".
Queste piccole storie illustrate in bianco e nero "disegnate molto bene", mi portarono' a riflettere sulla morte e le sue conseguenze,
un pensiero che mi tormentava quasi ogni sera, si perche' in quel periodo, anche se ero giovanissimo avevo tanta paura della morte, la sera mi divertivo con gli amici per distrarmi ma quando tornavo a casa avevo un vuoto incolmabile e quel pensiero di sapere che (sicuramente) la mia vita non era a posto con Dio!
Leggendo e rileggendo quelle storie, i miei occhi rimasero fermi sulle ultime pagine di uno dei 2 trattati (che ho ancora qui con me mentre scrivo), dove vi erano raffigurate delle fiamme
con persone al centro che bruciavano.. sotto vi era il verso di Ap. 20,15 (E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello
stagno di fuoco). Avevo troppa paura, quel pensiero tremendo di essere tormentato per l' eternita' tra le fiamme, non mi fece piu' chiudere occhio, e mi porto a inginocchiarmi nella mia stanza e chiedere a Gesu' di entrare nella mia vita affinche' il mio cuore
fosse purificato e strappato dalle tenebre e messo al sicuro nelle mani di Cristo!
Negli anni successivi spesso ho sbagliato le mie scelte o alcune decisioni perche' ho ascoltato piu' il mio cuore che Dio, ma riconosciuto i miei errori e tornato indietro, Dio mi ha sempre fatto capire che se voglio una vita regolare devo seguire la Sua Parola!
Un episodio della mia vita che vorrei condividere e che spesso mi tocca molto è quando meno due anni fa, in Agosto, Dio ci dono' un bel bimbo "Leon", fu' tutto cosi bello ed emozionante, io e mia moglie avevamo sempre pregato per la nostra vita, volevamo servirLo e volevamo che Lui guidasse ogni cosa piccola e grande, come anche il parto,
e cosi fu'. Ricordo che lo portammo a casa e spesso lo facevo dormire sul mio petto tutta la notte, non avevo paura di farglidel male o farlo cadere, perche' sapevo che anche quella notte non avrei dormito.., avevo forti dolori alla pancia, dei dolori atroci, che mi permettevano di dormire solo un ora la notte, non sapevo cosa fosse, andai 3 volte dal medico e mi disse
che erano normali dolori dovuti all' ansia per la nascita del bimbo.
Perche' quei dolori persistono interrottamente nonostante mio figlio e' nato da qualche giorno? mi chiesi.
Una notte dissi a mia moglie che avrei voluto fare una visita medica da un altro dottore, cosi lei mi porto' da un medico credente, molto conosciuto, Dr. König, il nostro attuale medico di famiglia!
Quando mi fece l 'ecografia, rimase incredulo davanti allo schermo del macchinario, trovo' delle metastasi della grandezza di 8,6 cm alla pancia ed altre piu piccole sparse fino ai polmoni, guardo ancora e trovo' la fonte del problema un tumore al testicolo!
Subito Dr. König prego' con noi e chiamo' i dottori in diversi ospedali per farmi subito accertamenti e prenotare l' operazione!
Ricordo che quei 5 o 6 giorni dopo la nascita del piccolo Leon non erano piu' di gioia ma di incubo, perche' avere un bimbo e lasciarlo cosi presto?
La mamma di mia moglie Christine ando' col Signore quando lei aveva 13 anni, , rimase con 3 sorelline piu' piccole e col padre, videro per mesi la mamma soffrire di questa terribile malattia, il cancro!
Non volevo che mia moglie lasciasse per la seconda volta una persona che amava, e non volevo che mio figlio crescesse senza padre..
Ero confuso, non ci potevo credere, eppure mia moglie mi diceva Dio puo' tutto.., la nostra vita e nelle Sue mani e Lui non sbaglia nulla.
Christine non ha mai voluto guidare l auto', improvvisamente senza esperienza era costretta a fare 80km per raggiungere l' ospedale dove mi avrebbero operato e tenuto per una settimana circa.
Il piccolo Leon era costretto a trascorrere intere giornate nel seggiolone e fare viaggi in auto con la mamma invece di stare nel suo piccolo lettino.
Dio ci ha sempre protetti, Dio ha protetto quei viaggi lunghi e pericolosi!
Continua..
Prima dell' operazione all' ospedale di Interlaken, mi fecero dei controlli, mi iniettarono nel sangue una medicina chiamata contrasto, a cui ero allergico, non riuscivo piu' a respirare e il mio corpo inizio a diventare blu,in quegli attimi che non riuscivo a respirare il mio pensiero ando' a Christine e Leon, che erano in sala d'attesa che forse non avrei piu' visto,
poi pregai Dio dicendogli di aiutarmi, alzai la mano per far cenno che qualcosa non andava, cosi' entrarono immediatamente 3 o 4 dottoresse che vedevo molto allarmate e mi iniettarono un altra medicina che mi permise di riprendermi!
Dopo un po' tornammo a casa, e qualche giorno dopo mi dovetti ricoverare in quell' ospedale per operarmi!
Il giorno del ricovero ricordo che con mia molgie e Leon vennero anche la sorella (Evelyne 26 ) di Christine che era un' infermiera e aveva lavorato proprio in quella struttura con il marito (Emanuel 29) e il figlio (Elischa 5 mesi), facemmo un piccolo pic nic sulla riva di un lago vicino all' ospedale, non sapevamo come le cose sarebbero andate, ma pregammo Dio in quel parco perche tutto andasse bene! La sera li salutai ed entrai in questo ospedale con le lacrime agli occhi, sapevo di essere solo, perche'
la mia famiglia era in italia, e mia moglie e mio figlio erano a piu' di 80 km da casa, ma sapevo che Dio' era con me.. e questo mi consolava nei momenti di solitudine!
In quel periodo chiedemmo grazie anche ad amici e parenti, preghiere, e chiese e singoli fratelli indiverse parti dell' Italia, della Svizzera e del mondo pregarono per noi 3 e per questa difficile situazione!
Nella mia stanza vi erano solo persone con problemi di fratture alle ossa, si parlava ed un americano al mio fianco mi chiese quale era il motivo per cui fossi li, quando gli spiegai che avevo un tumore, rimase in silenzio senza sapere cosa dire, come tutti quelli che ascoltarono..
I miei genitori vennero piu' volte, purtroppo papa' lavorava e prendendosi diversi giorni di ferie veniva i weekend faceva piu' di 1000km da Napoli ad Adelboden con mia mamma e a volte si aggiungevano le mie sorelle o mio fratello, questo per circa 4 mesi!
In quel periodo che vennero per starmi vicino, approfittarono pure di conoscere e giocare con Leon, il loro primo nipotino!
L'operazione grazie a Dio ando' bene, il chirurgo che avevo conosciuto personalmente qualche settimana prima mi disse che non era un' operazione difficile, ma che le difficolta' sarebbero venute dopo con le chemioterapie!
SECONDA PARTE
Dall' operazione all' iniziare delle chemioterapie trascorse crica una settimana, dovevo recuperare energie, ma si doveva anche iniziare subito.
Non sapevo nemmeno lontanamente cosa fossero le chemio, e coloro che erano con me nemmeno sapevano cosa fossero.
L' attesa era lunga, in tutto questo periodo non sentivo alcun dolore perche mi davano dei forti antidolorifici, non potevo guidare l auto era quasi come un sonnifero. Quasi ogni sera le sorelle di Christine o mio cognato Emanuel, mi portavano in auto a guardare la bella natura che Dio ha creato ad Adelboden, il paese dove viviamo ancora oggi, e non c era sera dove non vedevamo fantastici animali tassi, volpi o cervi, arrivati quasi sulle vette alpine, osservavo il cielo stellato e mi dicevo: Dio e' grande, poi pregavamo Dio, gli chiedevamo di darci tranquillita', fiducia, e guidare di i medici!
Il lunedi mi ricoverai in un altro ospedale, a THUN, ed iniziai le chemio, non sapevo minimamente, quali effetti avrebbero avuto su di me!
Dovevo fare 4 cicli di questa cura, che sarebbero durate 10 settimane, la prima settimana 5 giorni di chemio, la seconda 1 giorno e la terza anche solo un giorno di chemio, per permettere al mio organismo di riprendersi, questo per 4 volte!
Il dottore che seguiva il mio caso, era il capo della sezione oncologa, mi disse che le mie cure per intervenire subito sarebbero state ultra aggressive, col tempo capii cosa volesse dire!
Nonostante le brutte notti che trascorsi in quell' ospedale, dopo una settimana dovevo decidere se dormire a casa, o rimanere ancora all' ospedale per sicurezza, ed io decisi di voler trascorrere le notti a casa con la mia giovane famiglia e di andare andare ogni mattina all' ospedale per fare le cure, la distanza da casa a Thun era di circa 50-60 km!
Non ero mai riuscito ad avere la forza di tenere il mio figlio in braccio, tranne i primi giorni della sua nascita, poi per 4 mesi potevo solo vederlo disteso al mio fianco sul letto o per terra, perche' gli antidolorifici erano troppo forti per me e col passare delle settimane le cure erano troppo pesanti,
ancora oggi quando vedo un giovane papa' con in braccio il figlioletto mi emoziono tanto.. Quando il piccolo Leon era al mio fianco, pensavo a Dio padre, un padre perfetto che mi amava e si sarebbe preso cura di me, che vedeva le mie sofferenze giorno dopo giorno, e sapevo che Lui amava me piu' di quanto io amassi Leon, perche' il Suo amore e' perfetto, oh quanto mi consolava questo!
Purtroppo piu' passavano le giornate piu' stavo male fisicamente, la notte ero con atroci e vari dolori a letto ma sopratutto ero sfinito, dormivo in una stanza a parte, perche' non potevo sentire rumori e doveo spesso lamentarmi, ma ero tranquillo quando mi ricordavo il (Salmo 23:4)
Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano.

Dopo questi 4 mesi di sofferenze e prove, ancora non sapevamo se le cure avevano sconfitto del tutto la malattia, il Dr. König mi chiese se avrei voluto parlare di questa malattia ad una conferenza cristiana dove vi erano anche persone che "non conoscevano Dio", io accettai,
cio' che per me fu importante comunicare:
L' essere cristiano non salva dalla malattia, ma ti aiuta ad affrontarla in modo diverso, perche' crediamo nelle promesse del Signore!
Lo stesso apostolo Paolo disse riguardo ad un problema che lo affliggeva: Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; Ma egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza».
2Corinzi 12,8-9.

La fine di Gennaio del 2010 feci il controllo e grazie a Dio la malattia era via, via tutte le metastasi..

Ringrazi Dio ancora oggi, la vita la viviamo in un modo diverso, consapevoli che in tutto e per tutto dobbiamo dipendere da Dio!
Quante volte riflettevo a quanto tempo della mia vita ho perso dietro a cose futili, non in modo esagerato ma era sempre tempo perso, quando Dio mi ha salvato per servire!
La vita in questo mondo e' una e' breve, bisogna cercare Dio ora che si puo' fare un giorno sara' tardi!
La vita in questo mondo e' una e breve, bisogna parlare ai nostri cari di Dio, perche' un giorno sara' troppo tardi!

Apocalisse 21,4 "Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate".

A Dio sia la gloria!   (DAVID SAVINO )

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