sabato 23 luglio 2011

Se io stavo zitta Gesù, invece continuava a parlare al mio cuore;

 
    Il  mio nome é Tonina, sono sposata ed ho tre figli. Come di solito accade a chi si sposa, i miei interessi cambiarono radicalmente, la mia unica  preoccupazione divennero mio marito,  mio figlio Luce nato un anno dopo e la cura della casa. Passò solo qualche mese dal giorno del mio matrimonio che mia madre morì; mio padre si risposò quasi un anno dopo questa tragica morte.  Forse per non creare problemi  alla nuova moglie, egli mise i suoi figli nella condizione di andar via e questo fatto mi rattristò moltissimo. Per quanto molto giovani, io e mio marito decidemmo di occuparci dei miei fratelli, quattro in tutto e dei figli che nel frattempo il Signore ci donava. Naturalmente questo comportò per entrambi un aumento notevole di lavoro, quindi di fatica e sacrifici, forse eccessivi per una coppia non ancora ricca di esperienza. Questi avvenimenti mutarono ulteriormente il nostro modo di vivere, infatti, in mezzo a tutta quella baraonda, non si riusciva ad avere un po' di intimità, neppure un po' di tempo per una carezza  o per parlare assieme dei nostri problemi o dei programmi futuri. Intanto i miei fratelli crescevano, si sistemavano e uno alla volta cominciarono a sposarsi e ad andare via, in questo modo, finalmente, iniziai ad occuparmi della famiglia  che per ovvii motivi non avevo potuto curare a dovere: potevo accompagnare miei figli a scuola, in palestra, cucire per loro ed anche parlare con mio marito.
    Naturalmente, con una famiglia tanto grande avevo trascurato la chiesa, ma ora potevo andarci regolarmente ed ero felice di assolvere anche questo compito e in questo modo mi sentivo a posto con la mia coscienza. Intanto, man mano che i figli crescevano, aumentava anche il tempo libero, che occupavo leggendo libri di tutti i tipi, scolastici, soprattutto quello di geografia, gialli, ero molto curiosa e desideravo sapere in particolare com’é fatto il mondo e da chi é abitato, gli usi e i costumi dei popoli. Fra i vari libri che mia figlia Rossana usava a scuola vi era la Bibbia, così iniziai a leggerla, curiosa di sapere di che cosa parlasse e quasi senza rendermene conto ne fui conquistata, era veramente interessante. Rimasi molto colpita dalla vita di Abrahamo e soprattutto dal grande coraggio dimostrato nell’offrire il Suo unico figlio in sacrificio al Signore. Quanto amore doveva avere verso Dio per fare questo?!
  Scoprii inseguito che l’Eterno non desiderava la morte di Isacco, ma solamente mettere alla prova la fede del vecchio patriarca e vedendo la sua determinazione ad ubbidirGli, malgrado il suo dolore, lo risparmiò. Qualche tempo dopo, mia figlia vedendo il mio interesse per Quel Libro, mi  presentò la madre di una sua compagna  di scuola, una cristiana  evangelica, che a suo dire conosceva bene quel tasto sacro. Effettivamente, col suo aiuto, ho avuto modo di approfondire e capire maggiormente quanto leggevo. Avevo veramente un profondo desiderio di conoscere, così impegnandomi riuscii a leggere l’intero Libro in sei mesi, certo non avevo capito tutto, ma una cosa ormai mi era chiara: Gesù era morto per me a causa dei miei peccati!
     Dopo un po' di tempo fui invitata dalla mia amica, ormai la consideravo tale, a partecipare nel loro locale, alle riunioni di studio biblico che si tenevano il giovedì. Per quanto per me non fosse semplice andarvi, feci di tutto per essere presente e notai che studiare con loro rendeva la lettura del testo più facile a casa, un’altra cosa che mi colpì fu anche il loro modo di pregare, veramente insolito, si rivolgevano a Dio come se veramente fosse il loro Padre e a Gesù come a un amico o un fratello maggiore.
    Era un vero peccato che nella chiesa cattolica non facessero le stesse cose!
    Qualche domenica dopo, spinta un po' dalla curiosità, quasi di nascosto, partecipai al Culto di Adorazione, in questo modo lo definivano. Senza che nessuno mi facesse pressioni, leggendo e frequentando quel gruppo di persone, poco per volta  qualcosa cominciò a cambiare anche in me: mi sentivo più vicina al Signore, mi rivolgevo a Lui come a una persona cara e non un estraneo, ma purtroppo tutto finiva lì.
    Intanto la situazione in casa non era delle più serene, mio marito dopo il lavoro aveva preso a frequentare un circolo, dove si riunivano i suoi amici e purtroppo cominciò a eccedere nel bere. Quando questo avveniva, non essendo egli più padrone delle sue azioni, al suo rientro a casa , mi aggrediva umiliandomi con osservazioni che mi facevano soffrire fino a farmi piangere, se spesso riuscivo a tacere, altre volte gli rispondevo rendendo la situazione ancora più grave.
    Era davvero una situazione drammatica e sapevo che con le sole mie forze non sarei riuscita a niente, così  pregavo del continuo il Signore perché risolvesse questo brutto stato di cose. Purtroppo questi fatti non cessarono, ma anzi continuarono periodicamente a ripetersi anche in forme più gravi. Un giorno mio marito ritornò a casa in condizioni peggiori, appena entrato nell’appartamento prese ad insultarmi e a bestemmiare offendendomi in tutti i modi. Iniziai a piangere e cominciai ad invocare l’aiuto del Padre celeste non nel mio cuore, come al solito, ma ad alta voce, mentre ero intenta a parlare a Chi mi aveva dato la vita, sentivo la Sua presenza accanto a me, capivo che mi stava rispondendo, avvertivo una intensa calma dentro me, mi sentivo leggera e stranamente serena. Intanto mio marito, che nel frattempo si era allontanato, rientrò nella stanza per chiedermi di scusarlo e mi confidò che neppure lui sapeva spiegarsi il perché avesse detto tutte quelle brutte cose. Era proprio per evitare un litigio che non avevo ancora informato mio marito di quanto stava accadendo nella mia vita, anzi per evitare discussioni qualche volta non andavo allo studio biblico, infatti accadeva una cosa davvero strana: mentre di solito mio marito si dimenticava di rincasare, il Giovedì era a casa sempre molto presto.
    Se io stavo zitta Gesù, invece continuava a parlare al mio cuore; una Domenica mattina sentii prepotente il desiderio di raggiungere quelle persone che mi erano diventate tanto care, per ringraziare e lodare il Signore assieme a loro; mio marito era uscito molto presto, così di volata raggiunsi il luogo dell’incontro.
    Arrivai mentre il culto stava per iniziare, ma grazie a Dio ero lì. Mentre di solito qualcuno mi offriva il libro dei canti, che immancabilmente dimenticavo di prendere, quel giorno io stessa mia avvicinai alla mensola e ne presi uno.
    Dopo un po' qualcuno chiese di cantare l’inno 161 “Oh dimmi come il Salvatore”, mi unii agli altri nel canto e lo feci a gran voce, anche questa cosa era insolita per me, e mentre cantavo: <<Oh dimmi dimmi del Suo amore della Sua grande tenerezza, dimmi di Cristo la dolcezza, parlami sempre di Gesù. Oh dimmi quanto il Salvatore là nel Gezemani soffrì  e quanto ancor fu il Suo dolore quando per me, per me morì.>>.
    Iniziai a piangere, il mio cuore batteva forte forte, era un’emozione quasi incontenibile, così, mentre piangevo chiesi al Padre celeste perdono per tutto il tempo che non avevo ascoltato la Sua Voce. Gesù ancora una volta bussava alla porta del mio cuore ed io non volevo più restisterGli, desideravo donarGli tutta me stessa.
    Tremavo tutta ed avrei voluto dire ad alta voce che io da quel momento appartenevo a  Cristo, avevo accettato per me il dono preziosissimo del Suo sacrificio sulla croce. Intanto Graziella, una sorella in fede, che mi sedeva accanto, mi strinse con affetto un braccio sussurrandomi:<<coraggio>>, mi vedeva piangere ma non capiva il motivo, anche Vanna che sedeva  dall’altra parte, mi guardava stupita, entrambe non sapevano che insieme di emozioni stavo vivendo.
    Ora finalmente avevo imparato cosa si prova ad essere amati da Dio, avere il Signore nel proprio cuore, provare una gioia che viene da Lui. Non dimenticherò mai quel giorno, era il 22-11-1992 e neppure potrò mai scordare quella felicità mai provata prima!
    Ho presentato e presento il problema della conversione dei miei cari ogni giorno in preghiera al mio Salvatore. E´ passato molto tempo da quel giorno, le difficoltà sono sempre tante, mio marito, dopo un periodo che ha frequentato,  orasi è allontanato, in questo periodo non sta bene  e già alcune volte è stato ricoverato. Spesso mi sembra quasi di non farcela, ma Gesù é sempre pronto e mi sostiene in tutte le circostanze.
     Vorrei che il Signore mi rendesse più paziente ed umile e soprattutto che mi concedesse la grazia di parlare del suo amore, non solo a mio marito e ai miei figli, ma anche a tutte quelle persone che nella vita di tutti i giorni ho modo d’incontrare.
    Partecipare alle riunioni é per  me ancora difficile, anche se i miei sanno ormai ogni cosa, non tutti hanno approvato la mia scelta. una delle riunioni a cui cerco sempre di non mancare é quella di preghiera, mi é di grande serenità  trovarmi con loro come in una grande famiglia dove il Padre celeste e il Suo amato Figlio stanno con noi e ci ascoltano, é così bello e da veramente tanta pace vedere questa grande serenità nei volti delle sorelle che con fiducia espongono i loro problemi a Chi veramente lì può capire ed aiutare ed io faccio lo stesso affidando all’onnipotente nel nome di Gesù, ogni mio affanno.
      Vivere nella società di oggi non é facile, vedo le persone attorno a me correre ed affannarsi per una ricchezza che comunque saranno costretti a lasciare qui, mentre non si curano del bene più prezioso “l’amore di Dio”. Mi sono chiesta tante volte:<<Perché non ci si ferma un attimo a riflettere, perché non si apprezza quanto Cristo ha Fatto per noi?>>
    Noi invece ripaghiamo il Signore con l’indifferenza, occupandoci solo di noi stessi, senza tuttavia raggiungere mai la felicità vera. Impariamo con l’aiuto di Gesù ad amarci l’un l’altro, a confidare in Lui e a non scoraggiarci mai nelle difficoltà!
    Sono certa che solo in questo modo potremo essere felici e ricchi di un tesoro inestimabile, che nessuno può toglierci. Sia benedetto il mio  Salvatore per tutto ciò che ha fatto per me.

                                                                                                                                      Tonina
                                                                                                                                   

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