venerdì 29 luglio 2011

Per tutti ero una protestante, quindi un’eretica destinata all’inferno!

“Quelli che ti amano, siano come il sole quando si leva in tutta la sua forza !"

  Quando s’invecchia capita qualcosa di molto strano, spesso si dimenticano gli avvenimenti appena trascorsi, mentre si ricordano quelli passati ormai da molto tempo. Così, nelle poche occasioni che ebbi di stare in compagnia di mia madre, al tramonto della sua vita, ella mi raccontò di come la nostra famiglia era venuta in possesso della Parola di Dio.
  ...Intorno alla metà del secolo scorso, mio nonno materno ricevette dalla sorella, emigrata in America, come dono, la Sacra Bibbia. Mia nonna, una donna timorata di Dio, per scrupolo di coscienza si rivolse al sacerdote della sua parrocchia per avere un consiglio in merito, infatti, in quel periodo, QUEL TESTO era messo all’indice (cioè era stato proibito il possesso e l’uso nel Concilio di Tolosa del 1229). Quel prete le ordinò categoricamente di bruciarlo e di farlo immediatamente! Mio nonno, con la saggezza di un tempo, considerando il libro un bene e certamente consigliato dal Signore, pensò che fosse più giusto leggerlo prima :- A bruciarlo c’é sempre tempo - disse alla moglie. E’ proprio in questo modo che quel Santo Libro non andò distrutto!
   Non passò molto tempo ed egli iniziò la lettura che da subito l’appassionò; durante quelle meditazioni ebbe modo di scoprire l’amore infinito di Cristo, il Gesù vivente che lo cercava! In questo modo, per mezzo della Parola di Dio gli fu chiaro che gli era necessario RICONCILIARSI CON L’ETERNO e questa pace era possibile solo attraverso il SACRIFICIO DI GESÙ, Suo Figlio, morto al posto dell’uomo, quindi anche per lui, per espiarne i peccati. Era sbalorditivo,  solo credendo per fede nell’opera compiuta da Cristo alla croce si era salvati!
   Mio nonno credette e sono certa che ancora una volta, com’é scritto, ci fu una grande festa in cielo fra gli angeli di Dio, i quali gioiscono ogni qual volta un peccatore, attraverso la lettura della Bibbia, si rende conto che la propria vita fino a quel momento é stata una continua ribellione e così accetta di essere rigenerato spiritualmente, di avere in sé la vita di Cristo.
  Nacqui così da una madre credente, infatti, dopo aver conosciuto la Parola di Dio, ella aveva scelto consapevolmente di far parte del gregge del Signore, il Buon Pastore, che con la Sua dolce Voce chiama a Lui quelli che lo amano. La nostra era una famiglia numerosa e le sette persone che la componevano erano continuamente attivi, proprio come formiche in un formicaio.
   Mio padre era un contadino, lavorava qui e là alla dipendenza di diversi padroni e per questo motivo, nei primi dodici anni della mia vieta, fummo costretti a traslocare in varie località, ma purtroppo, in luoghi sempre lontani da centri dove si potevano seguire studi biblici e seguire il Culto d’Adorazione. Mia madre lavorava dall’alba al tramonto nei campi per poi accudire di sera anche all’intera famiglia.
   Benché fossimo tutti molto occupati, era consuetudine all’ora dei pasti fare la preghiera di ringraziamento; ricordo che quegli attimi,  mentre ognuno di noi teneva il capo chinato, erano per me veramente preziosi. Purtroppo, come su detto, non ci era possibile partecipare alle varie riunioni né al Culto; le uniche due volte, che a casa vidi qualcosa di speciale, fu quando furono presentati al Signore i due fratelli nati dopo di me. A causa dell’intensa operosità dei miei genitori, a casa  non veniva letta neppure la Bibbia, io sapevo di essere Evangelica, quindi non Cattolica, e niente più. Finché rimasi a casa questo fatto non era troppo importante per me, ma quando iniziai a frequentare la scuola, il fatto di non appartenere alla chiesa di Roma, veniva ben evidenziato.
   Per tutti ero una protestante, quindi un’eretica destinata all’inferno!
   Durante il periodo pasquale, si era soliti andare con tutta la scolaresca in chiesa per il precetto, poiché rifiutai d’andarci, un anno, fui presa a sassate. Quando iniziai a frequentare le medie, durante l’ora di religione, venivo fatta spostare nel banco più estremo dell’aula, quasi che la mia presenza, se fossi rimasta al mio posto, disturbasse la visuale del sacerdote. E’ stata solo la grazia di Dio, se, malgrado la mancanza di conoscenza biblica, vi fosse in me un profondo rispetto per il Signore e un gran desiderio di conoscerLO.
   Intorno all’età di dodici anni, ci trasferimmo in un località che distava sette chilometri da una sala dove si tenevano riunioni
e il Culto d’Adorazione. Un giovane, per alcune Domeniche, venne a casa per studiare con noi la Parola di Dio e così ebbi modo di soddisfare quella sete spirituale che da tanto tempo era in me. Di mia iniziativa decisi di studiare un salmo alla settimana a memoria e di andare immancabilmente al Culto la Domenica; percorrevo quei quattordici chilometri con l’unico mezzo di locomozione disponibile, la mia logora bicicletta e per di più potevo andarci da sola, senza che nessuno mi accompagnasse.
  Ero così contenta che facevo quel tratto di strada cantando ad alta voce tutti gli inni che conoscevo! In caso di brutto tempo, di solito era questo il motivo, mi servivo del treno, ma essendo rare le corse, dovevo partire alle sette del mattutino per rientrare a casa alle quattordici.
 Benché fossi molto giovane, avevo sedici anni, mi fu proposto di testimoniare della mia fede con il Battesimo, il che feci, era il 18 Luglio del 1948. Ricordo che per me quel giorno fu davvero molto bello, mi sembrava di toccare il cielo con un dito, tanto il trasporto spirituale era intenso! Per l’occasione mi fu dedicato un versetto che si trova in Gv.10:4 che recita:
<< EGLI VA INNANZI A LORO E LE PECORE LO SEGUONO, PERCHÉ CONOSCONO LA SUA VOCE >>. In quel periodo fui la persona più giovane ad essere battezzata nella nostra chiesa. Da quel giorno é stata sempre mia premura esercitarmi all’ascolto di Quella Voce con tutte le mie forze e quindi d'agire di conseguenza con ogni sollecitudine.  Il Suo Suono Dolcissimo mi accompagna già da cinquant’anni ed io Gliene sono immensamente grata. Gesù é sempre stato ed é il mio Buon Pastore, Egli ha guidato i miei sentimenti ed ogni circostanza della mia vita, piccola o grande che fosse. Posso testimoniare che i tesori della Sua grazia sono veramente inesauribili! Ogni giorno capisco un pò meglio cosa significano le parole di Giovanni10:10:<<IO SONO VENUTO AFFINCHÉ ABBIANO LA VITA E LA ABBIANO AD ESUBERANZA >>.
                                                          Evangelina  Döring
                                                                                                                                             

martedì 26 luglio 2011

“PUÒ VERAMENTE GESÙ ASCOLTARE ANCHE ME?”





 Luigi  Erittu  SCRIVE LA TESTIMONIANZA DELLA SUA CONVERSIONE :
  Spesso capita, alzandosi all’alba, di vedere una nebbiolina impalpabile, tanto delicata ma allo stesso tempo così impenetrabile da non permettere alla vista di andare oltre il proprio naso, allo stesso modo, da molti anni, la mia mente era ottenebrata dai fumi dell’alcool, ma non così tanto da impedirmi, quando questi si diradavano, lo stato in cui si trovava la mia casa, miei figli, mia moglie. Tuttavia, nonostante fossi spesso sgarbato, la donna che avevo sposato continuava a comportarsi verso me con premura, senza rinfacciarmi il fatto che mi sostituisse nel lavoro, procurando così il denaro per il nostro sostentamento, visto che il salario della mia attività veniva speso sia al gioco delle carte che per bere. Alcune volte mi scoprivo ad osservarla e potevo vedere nel suo sguardo tanta dolcezza; quest’atteggiamento che avrebbe dovuto addolcirmi, il più delle volte, invece, m’irritava. Un giorno, in un momento di lucidità, le chiesi come poteva continuare ad amarmi in quella situazione, ella mi rispose che QUESTA FORZA LE VENIVA DA GESÙ CRISTO al quale lei si rivolgeva tutti i giorni. Tuttavia alla sua compagnia e a quella di miei figli, continuai a preferire quelle di coloro che consideravo i miei veri amici, e che amici!? Sembrava che avessi imboccato una strada senza ritorno, un baratro che mi portava sempre più in basso. Non avevo più alcuna dignità! Una notte, mentre mi agitavo nel letto, mi parve di sentire la voce di mia moglie che mi ripeteva: “GESÙ E’ LA MIA FORZA E PUÒ ESSERE ANCHE LA TUA.”  In un attimo fui completamente sveglio e mi chiesi: “PUÒ VERAMENTE GESÙ ASCOLTARE ANCHE ME?” Come in un film vidi tutti quei giorni della mia vita buttati al vento e senza quasi accorgermene mi trovai a pregare il Salvatore chiedendogli la forza di vivere almeno con decoro. Da quel giorno ebbe inizio per me una nuova vita, la scoperta che Dio ascolta le nostre suppliche mi spinse a conoscerlo sempre più attraverso la Sua Parola. Nacque poco per volta una profonda riconoscenza per quel mio Creatore che prima era stato sempre un estraneo ed ora scoprivo come un Padre amoroso. Mi sembrava assurdo, eppure da quando avevo cominciato a conoscere il Signore Gesù, c’era stato un profondo cambiamento nella vita di tutti i giorni, oltre alla serenità e alla pace era seguito un impegno rinnovato nel lavoro e come se ciò non bastasse Egli mi aveva concesso di realizzare una casa tutta nostra, cosa non solo lontanamente realizzabile, ma neppure pensabile prima. Volli iniziare a frequentare una sala dove con impegno ed interesse si studia la Parola di Dio e dove é in tutti un sincero amore per Cristo, chiesa di cui già faceva parte mia moglie e così conobbi la gioia della comunione fraterna.  Un altro fatto era straordinario, non sentivo più quel incontenibile desiderio di bere!  Ora però sorgeva un altro problema, avevo una gran paura, temevo che bevendo anche un pò di vino sarei potuto ricadere nel mio vecchio vizio, rendendo vana la testimonianza data fino a quel momento della potenza del Signore, testimonianza che intendevo rendere pubblica col battesimo.  Come potevo prendere parte alla Santa Cena e così ricordare il sacrificio di Gesù, in che modo rendere credibile il mio impegno? Presi a pregare ogni giorno e iniziai a gustare un po' di vino durante i pasti  ma  non accadeva assolutamente nulla! Questo fatto mi diede la conferma da parte del Signore che se una cosa é fatta con moderazione e non é un vizio é lecita. Chiesi ed ottenni quindi di essere battezzato, avendo nel cuore tanta gratitudine verso Gesù Cristo, che col suo amore mi aveva liberato e mi libera tuttora dalle fitte nebbie del male. Questa mia testimonianza vuole essere un semplice ringraziamento per il più grande dono che si possa ricevere …  Grazie Signore Gesù.

lunedì 25 luglio 2011

Il padre di miei figli smise di andare al bar, di bere e di fumare, con stupore di quanti lo conoscevano

“Venite a Me voi tutti che siete stanchi ed aggravati ed io vi darò riposo.”, questa frase di Gesù, se non vissuta, può sembrare ironica nei confronti di chi sta soffrendo, ma io posso assicurar­vi che é vera, così vi racconto in che modo ho potuto constatarlo. C’é stato un tempo nella mia vita in cui sono stata particolarmente triste, mio marito era quasi sempre assente, privando me e i suoi bambini della sua cara presenza. Egli trascorreva gran parte del tempo libero al bar con gli amici, rovinando in questo modo la sua salute, sperperando il nostro denaro e distruggendo poco per  volta la sua stessa famiglia. Ciò che più mi preoccupava, limitando forse le capacità di Dio, era l’ambiente che frequentava, poco adatto a conoscere ed amare il Signore. Trovavo il mio unico conforto in Gesù, al quale porta­vo in preghiera i miei problemi. Era una vera benedizione aver conosciuto, attraverso la Sua Parola, il Consolatore degli afflitti! Questo mio dolce rapporto con Gesù era iniziato qualche tempo prima.... Un giorno bussarono alla mia porta delle persone e mi chiesero se conoscessi la Bibbia soste­nendo che si trattava della Parola di Dio.  Per me quella loro affermazione, fu una vera e propria ri­velazione, infatti non sapevo di questo Libro proprio nulla. La vicinanza con queste persone mi metteva in imbarazzo, ma la lettura di quel Testo mi dava tanta serenità. Una zia che frequenta un’ambiente evangelico carismatico  mi mise in guardia  nei riguardi di quegli assidui visitatori, assicurandomi che il cibo spirituale che mi stavano dando non era buono.  Seguendo il suo consiglio evitai d’incontrarli e lei, visto il piacere che provavo nell’ascoltare la Bibbia, me ne donò una. Qualche tempo dopo vennero a trovarmi due donne: Evangelina ed Emanuela, Cristiane Evangeliche, le quali mi proposero di leggere con loro in modo sistematico ed approfondito quel Testo Sacro.  Aderii a quest’invito, ma tante volte mi chiesi se quanto stavo facendo fosse giusto o no. I dubbi poco per volta sparirono, man mano che il Signore mi dava di capire la Sua Parola e quando lessi in Gv. 8:31, : <<Se perseverate nella mia parola siete veramente miei discepoli e conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.>>, provai tanto coraggio e fui rassicurata nel mio intimo. Se le perplessità diminuivano, le prove no. Mio marito perse anche il lavoro e tutta la famiglia si trovò ad affrontare un periodo veramente travagliato. Sembra strano eppure, proprio grazie a questi problemi, sono cresciuta spiritualmente, perché ho appreso a chi portare le mie pene e devo riconoscere che non sono stata mai delusa; ora sapevo in Chi confidare. Non smisi mai di pregare per mio marito, ne di sperare che prima o poi il mio celeste Consolatore mi avrebbe esaudito. Il giorno tanto atteso alla fine arrivò, l’uomo che avevo sposato, il padre di miei figli smise di andare al bar, di bere e di fumare, con stupore di quanti lo conoscevano. La cosa più bella é che mio marito é un Cristiano nel vero senso della parola. Egli ha affidato la sua vita al Signore Gesù e, quasi subito, ha testimoniato davanti alla Chiesa di quanto il suo Salvatore aveva fatto per lui. Ora segue con l’aiuto di Dio i suoi insegnamenti, é stato battezzato e frequenta regolarmente le riunioni e il culto. Per me é un miracolo vederlo, se pure stanco, leggere la Bibbia anche prima di addormentarsi. Ormai questi fatti riguardano il passato. Io continuo a pregare che il Signore lo faccia crescere spiritualmente e lo fortifichi davanti alle prove, ma la mia speranza é resa certa dall’assicurazione che quando Dio inizia un’opera la porta sempre a termine. Da quando Gesù é con noi, nella nostra famiglia é tornata la serenità e il nostro cuore é colmo di gratitudine e d’amore verso Chi, con tanta sollecitudine, si é preso cura di noi  “Come un gallina dei suoi pulcini”. Sono certa che le prove non mancheranno ma col Signore al nostro fianco avremo da Lui la forza di affrontarle. Ho sempre una frase che mi torna alla mente e mi rende salda  nella fede anche nei momenti più difficili, si trova in Rm.5:3-5 e dice: <<... ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza e la pazienza esperienza e l’esperienza speranza.”. La mia preghiera al Signore Gesù Cristo é che questa testimonianza possa essere un ponte verso la  pace, la vera pace che solo Dio sa dare. Che il mio Salvatore possa essere trovato da chi é  “stanco e travagliato” e attraverso la Sua Parola impari a conoscere il Suo amore, che ricolmerà chi legge di tutte le Sue Benedizioni.
                                                                                     Giovanna Erittu 
                                                                                                                               

sabato 23 luglio 2011

Se io stavo zitta Gesù, invece continuava a parlare al mio cuore;

 
    Il  mio nome é Tonina, sono sposata ed ho tre figli. Come di solito accade a chi si sposa, i miei interessi cambiarono radicalmente, la mia unica  preoccupazione divennero mio marito,  mio figlio Luce nato un anno dopo e la cura della casa. Passò solo qualche mese dal giorno del mio matrimonio che mia madre morì; mio padre si risposò quasi un anno dopo questa tragica morte.  Forse per non creare problemi  alla nuova moglie, egli mise i suoi figli nella condizione di andar via e questo fatto mi rattristò moltissimo. Per quanto molto giovani, io e mio marito decidemmo di occuparci dei miei fratelli, quattro in tutto e dei figli che nel frattempo il Signore ci donava. Naturalmente questo comportò per entrambi un aumento notevole di lavoro, quindi di fatica e sacrifici, forse eccessivi per una coppia non ancora ricca di esperienza. Questi avvenimenti mutarono ulteriormente il nostro modo di vivere, infatti, in mezzo a tutta quella baraonda, non si riusciva ad avere un po' di intimità, neppure un po' di tempo per una carezza  o per parlare assieme dei nostri problemi o dei programmi futuri. Intanto i miei fratelli crescevano, si sistemavano e uno alla volta cominciarono a sposarsi e ad andare via, in questo modo, finalmente, iniziai ad occuparmi della famiglia  che per ovvii motivi non avevo potuto curare a dovere: potevo accompagnare miei figli a scuola, in palestra, cucire per loro ed anche parlare con mio marito.
    Naturalmente, con una famiglia tanto grande avevo trascurato la chiesa, ma ora potevo andarci regolarmente ed ero felice di assolvere anche questo compito e in questo modo mi sentivo a posto con la mia coscienza. Intanto, man mano che i figli crescevano, aumentava anche il tempo libero, che occupavo leggendo libri di tutti i tipi, scolastici, soprattutto quello di geografia, gialli, ero molto curiosa e desideravo sapere in particolare com’é fatto il mondo e da chi é abitato, gli usi e i costumi dei popoli. Fra i vari libri che mia figlia Rossana usava a scuola vi era la Bibbia, così iniziai a leggerla, curiosa di sapere di che cosa parlasse e quasi senza rendermene conto ne fui conquistata, era veramente interessante. Rimasi molto colpita dalla vita di Abrahamo e soprattutto dal grande coraggio dimostrato nell’offrire il Suo unico figlio in sacrificio al Signore. Quanto amore doveva avere verso Dio per fare questo?!
  Scoprii inseguito che l’Eterno non desiderava la morte di Isacco, ma solamente mettere alla prova la fede del vecchio patriarca e vedendo la sua determinazione ad ubbidirGli, malgrado il suo dolore, lo risparmiò. Qualche tempo dopo, mia figlia vedendo il mio interesse per Quel Libro, mi  presentò la madre di una sua compagna  di scuola, una cristiana  evangelica, che a suo dire conosceva bene quel tasto sacro. Effettivamente, col suo aiuto, ho avuto modo di approfondire e capire maggiormente quanto leggevo. Avevo veramente un profondo desiderio di conoscere, così impegnandomi riuscii a leggere l’intero Libro in sei mesi, certo non avevo capito tutto, ma una cosa ormai mi era chiara: Gesù era morto per me a causa dei miei peccati!
     Dopo un po' di tempo fui invitata dalla mia amica, ormai la consideravo tale, a partecipare nel loro locale, alle riunioni di studio biblico che si tenevano il giovedì. Per quanto per me non fosse semplice andarvi, feci di tutto per essere presente e notai che studiare con loro rendeva la lettura del testo più facile a casa, un’altra cosa che mi colpì fu anche il loro modo di pregare, veramente insolito, si rivolgevano a Dio come se veramente fosse il loro Padre e a Gesù come a un amico o un fratello maggiore.
    Era un vero peccato che nella chiesa cattolica non facessero le stesse cose!
    Qualche domenica dopo, spinta un po' dalla curiosità, quasi di nascosto, partecipai al Culto di Adorazione, in questo modo lo definivano. Senza che nessuno mi facesse pressioni, leggendo e frequentando quel gruppo di persone, poco per volta  qualcosa cominciò a cambiare anche in me: mi sentivo più vicina al Signore, mi rivolgevo a Lui come a una persona cara e non un estraneo, ma purtroppo tutto finiva lì.
    Intanto la situazione in casa non era delle più serene, mio marito dopo il lavoro aveva preso a frequentare un circolo, dove si riunivano i suoi amici e purtroppo cominciò a eccedere nel bere. Quando questo avveniva, non essendo egli più padrone delle sue azioni, al suo rientro a casa , mi aggrediva umiliandomi con osservazioni che mi facevano soffrire fino a farmi piangere, se spesso riuscivo a tacere, altre volte gli rispondevo rendendo la situazione ancora più grave.
    Era davvero una situazione drammatica e sapevo che con le sole mie forze non sarei riuscita a niente, così  pregavo del continuo il Signore perché risolvesse questo brutto stato di cose. Purtroppo questi fatti non cessarono, ma anzi continuarono periodicamente a ripetersi anche in forme più gravi. Un giorno mio marito ritornò a casa in condizioni peggiori, appena entrato nell’appartamento prese ad insultarmi e a bestemmiare offendendomi in tutti i modi. Iniziai a piangere e cominciai ad invocare l’aiuto del Padre celeste non nel mio cuore, come al solito, ma ad alta voce, mentre ero intenta a parlare a Chi mi aveva dato la vita, sentivo la Sua presenza accanto a me, capivo che mi stava rispondendo, avvertivo una intensa calma dentro me, mi sentivo leggera e stranamente serena. Intanto mio marito, che nel frattempo si era allontanato, rientrò nella stanza per chiedermi di scusarlo e mi confidò che neppure lui sapeva spiegarsi il perché avesse detto tutte quelle brutte cose. Era proprio per evitare un litigio che non avevo ancora informato mio marito di quanto stava accadendo nella mia vita, anzi per evitare discussioni qualche volta non andavo allo studio biblico, infatti accadeva una cosa davvero strana: mentre di solito mio marito si dimenticava di rincasare, il Giovedì era a casa sempre molto presto.
    Se io stavo zitta Gesù, invece continuava a parlare al mio cuore; una Domenica mattina sentii prepotente il desiderio di raggiungere quelle persone che mi erano diventate tanto care, per ringraziare e lodare il Signore assieme a loro; mio marito era uscito molto presto, così di volata raggiunsi il luogo dell’incontro.
    Arrivai mentre il culto stava per iniziare, ma grazie a Dio ero lì. Mentre di solito qualcuno mi offriva il libro dei canti, che immancabilmente dimenticavo di prendere, quel giorno io stessa mia avvicinai alla mensola e ne presi uno.
    Dopo un po' qualcuno chiese di cantare l’inno 161 “Oh dimmi come il Salvatore”, mi unii agli altri nel canto e lo feci a gran voce, anche questa cosa era insolita per me, e mentre cantavo: <<Oh dimmi dimmi del Suo amore della Sua grande tenerezza, dimmi di Cristo la dolcezza, parlami sempre di Gesù. Oh dimmi quanto il Salvatore là nel Gezemani soffrì  e quanto ancor fu il Suo dolore quando per me, per me morì.>>.
    Iniziai a piangere, il mio cuore batteva forte forte, era un’emozione quasi incontenibile, così, mentre piangevo chiesi al Padre celeste perdono per tutto il tempo che non avevo ascoltato la Sua Voce. Gesù ancora una volta bussava alla porta del mio cuore ed io non volevo più restisterGli, desideravo donarGli tutta me stessa.
    Tremavo tutta ed avrei voluto dire ad alta voce che io da quel momento appartenevo a  Cristo, avevo accettato per me il dono preziosissimo del Suo sacrificio sulla croce. Intanto Graziella, una sorella in fede, che mi sedeva accanto, mi strinse con affetto un braccio sussurrandomi:<<coraggio>>, mi vedeva piangere ma non capiva il motivo, anche Vanna che sedeva  dall’altra parte, mi guardava stupita, entrambe non sapevano che insieme di emozioni stavo vivendo.
    Ora finalmente avevo imparato cosa si prova ad essere amati da Dio, avere il Signore nel proprio cuore, provare una gioia che viene da Lui. Non dimenticherò mai quel giorno, era il 22-11-1992 e neppure potrò mai scordare quella felicità mai provata prima!
    Ho presentato e presento il problema della conversione dei miei cari ogni giorno in preghiera al mio Salvatore. E´ passato molto tempo da quel giorno, le difficoltà sono sempre tante, mio marito, dopo un periodo che ha frequentato,  orasi è allontanato, in questo periodo non sta bene  e già alcune volte è stato ricoverato. Spesso mi sembra quasi di non farcela, ma Gesù é sempre pronto e mi sostiene in tutte le circostanze.
     Vorrei che il Signore mi rendesse più paziente ed umile e soprattutto che mi concedesse la grazia di parlare del suo amore, non solo a mio marito e ai miei figli, ma anche a tutte quelle persone che nella vita di tutti i giorni ho modo d’incontrare.
    Partecipare alle riunioni é per  me ancora difficile, anche se i miei sanno ormai ogni cosa, non tutti hanno approvato la mia scelta. una delle riunioni a cui cerco sempre di non mancare é quella di preghiera, mi é di grande serenità  trovarmi con loro come in una grande famiglia dove il Padre celeste e il Suo amato Figlio stanno con noi e ci ascoltano, é così bello e da veramente tanta pace vedere questa grande serenità nei volti delle sorelle che con fiducia espongono i loro problemi a Chi veramente lì può capire ed aiutare ed io faccio lo stesso affidando all’onnipotente nel nome di Gesù, ogni mio affanno.
      Vivere nella società di oggi non é facile, vedo le persone attorno a me correre ed affannarsi per una ricchezza che comunque saranno costretti a lasciare qui, mentre non si curano del bene più prezioso “l’amore di Dio”. Mi sono chiesta tante volte:<<Perché non ci si ferma un attimo a riflettere, perché non si apprezza quanto Cristo ha Fatto per noi?>>
    Noi invece ripaghiamo il Signore con l’indifferenza, occupandoci solo di noi stessi, senza tuttavia raggiungere mai la felicità vera. Impariamo con l’aiuto di Gesù ad amarci l’un l’altro, a confidare in Lui e a non scoraggiarci mai nelle difficoltà!
    Sono certa che solo in questo modo potremo essere felici e ricchi di un tesoro inestimabile, che nessuno può toglierci. Sia benedetto il mio  Salvatore per tutto ciò che ha fatto per me.

                                                                                                                                      Tonina
                                                                                                                                   

venerdì 22 luglio 2011

GESU' CREDO IN TE

Dio sei il mio tutto

Quale sarà la fine dopo la morte ?!!

La prima cosa che il Signore mi fece capire in ...modo chiaro e indelebile, fu il come e il perchè , era stata necessaria la Sua venuta sulla terra.. "per salvarci", non tutti in generale come fino a quel momento avevo creduto, e mi avevano insegnato; ma per ogni singola persona, che accetta il Dono di Gesù, infatti sta scritto:La salvezza è un dono di DIO, non è in virtù d'opere , affinchè nessuno si glori.Ef2:8....Capii cosi che il Signore desiderava ardentemente la mia salvezza che diventassi Sua figlia per vivere eternamente con Lui. Questa possibilità mi veniva offerta ,
"accettando come dono", il sacrificio di Gesù sulla croce per me.**
Passarono alcuni mesi...continuavo a pregare Dio, perchè mi facesse capire quale decisione prendere.**Finchè un giorno, sentii il desiderio di mettermi in contatto col "missionario della radio".**Telefonai...tremante ed emozionata, mi rispose la figlia con la quale parlammo un po e mi promise che avrebbe riferito ai genitori.
Dopo alcuni giorni, vennero a trovarmi,..Klaus,(questo è il nome del missionario)..con la moglie,"Evangelina"..Che ricordi....Dopo i primi convenevoli, si iniziò a
discutere dell' argomento che interessava di più...Klaus, apri la Bibbia al vangelo di Giovanni, capitolo 15.. discorso "sulla vite e i tralci"".**Le parole che mi colpirono e che sembrava,...Gesù stesse indirizzando a me,furono: Dimorate in me,e IO dimorerò in voi.Queste parole mi accompagnarono per i giorni seguenti, finchè non lessi in
"Apocalisse 3:20""Ecco IO sto alla porta e picchio, se uno ode la Mia voce ed apre la porta,IO entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con !!!!Capito...avevo ....capito.!!!!!! Dovevo aprire" la porta del mio cuore",, forse lo avevo già fatto; ma sentii il bisogno di dirlo ad alta voce..""Signore, prenditi cura di me e guida TU la mia vita"". Iniziai subito dopo a frequentare, con gioia le riunioni"della mia chiesa"..Un inciso,non fu tutto cosi facile,"" lampi tuoni e fulmini""..da parte di parenti e amici, mi dissero di tutto e di più...Gli unici e i più importanti, a rimanermi vicino furono, mio marito, mia mamma,""inizialmente non troppo
d'accordo..anzi piangeva perchè pensava mi avessero abbindolata...lei cattolica romana--praticante, dopo un po di tempo, capii leggendo assiduamente la Parola di Dio, che per una vita intera..aveva seguito, una falsa dottrina"". Mio padre e il mio unico fratello, non presero decisioni cosi immediate, ma erano con me..
Grazie a DIO... In occasione del battesimo, mi regalarono un libro con una dedica:Cosi risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinchè vedano le vostre buone opere e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli
Non tutto è stato facile, difficoltà, prove, momenti duri in tutti i sensi, ma la differenza sostanziale, è che affrontavo e affronto tutte le cose in modo diverso, sapendo che Gesù, mi da la forza necessaria in ogni situazione.Alcuni si chiederanno: E la domanda iniziale?..Quale sarà la fine dopo la morte, quella domanda che mi aveva portata alla ricerca di Dio, alla ricerca della verità che non conoscevo..!!!Vi posso assicurare che attraverso la lettura della Bibbia, ho trovato tutte le risposte..ai miei timori, ai miei dubbi...e se il vostro interesse nei confronti del Signore è sincero, LUI, si fa trovare da chi LO cerca.!!!
La situazione con parenti e amici.??Non è cambiata; ma ringrazio Dio perchè , con il Suo aiuto, non è cambiata neppure la mia fede in LUI. **Quante cose ci sarebbero ancora da dire, quanti avvenimenti da condividere; ma non è possibile.La mia è quasi una supplica, per coloro che avranno voglia di leggere..quanto scritto...non rimandate la decisione di seguire Gesù....non sarà, tutto cosi idilliaco, ci saranno prove svariate,dure; ma col Signore...vi garantisco..è tutto completamente diverso.
Vi auguro pace e serenità..mano nella mano con Gesù...

                                            KETY FARINA

Per vincere una gara, non ci si può affidare ad una persona qualunque

All’età di dieci anni, mi capitò di leggere a scuola un articolo che parlava del ciclismo e mi innamorai subito di tale sport. Da allora, ho preso parte alle gare in ogni regione d’Italia, dalla Vai d’Aosta alla Sicilia, e mi fu proposto di firmare un contratto e passare da dilettante a professionista, ma per varie circostanze ho dovuto rinunciarvi. Ho continuato comunque a gareggiare da dilettante.
Nell’82 e ancora nell’83 ho vinto il titolo Inter-sud. Poco dopo, mi trovai immobilizzato per due mesi con un attacco di tendinite che mi lasciò molto scoraggiato perché non potevo allenarmi. Le mie preoccupazioni furono tali da farmi trascorrere notti intere insonni.
Fu proprio in quei giorni che qualcuno mi testimoniò della sua fede nel Signore Gesù. Decisi di riporre la mia fede nel Signore e pregare per il Suo aiuto ed il Suo perdono ed Egli non mi ha mai abbandonato. Ciò ha completamente mutato il mio modo di vedere e di vivere. Anche le mie paure sono svanite!
Pur avendo continuato con successo a gareggiare con altri ciclisti da tutte le parti del mondo - vincendo persino il Campionato Italiano della Montagna nel ‘89 - debbo dire che quanto di meglio mi sia mai capitato nella vita era di arrivare a conoscere il nostro Signore Gesù e riporre in Lui tutta la mia fede.
Per vincere una gara, non ci si può affidare ad una persona qualunque. Bisogna avere un bravo allenatore. Nella vita, noi tutti abbiamo bisogno del Salvatore - per guidarci, darci conforto ed incoraggiamento e soddisfare tutte le nostre esigenze.
Dal momento stesso in cui L’ho accettato e deciso dì dedicarGli la mia vita, ho notato un cambiamento: giorno per giorno, percepisco la Sua pace e serenità, lavoro meglio e riconosco la Sua mano all’opera in tanti avvenimenti della vita quotidiana.
Per di più, non temo nemmeno la morte perché se abbiamo Gesù nella nostra vita, la morte significa solo che andremo a stare con Lui per l’eternità

                       
Antonio Narducci
CAMPIONE DI CICLISMO

lunedì 18 luglio 2011

Mio marito mi venne vicino e disse,andiamo a farci una passeggiata?(K.T.seconda parte )

....dopo 3 mesi noto in mio marito qualcosa che non va,lo vedo spento triste scoraggiato vuoto, e per chi conosce mio marito sa che lui non è così,lui è sorridente,canta sempre,anche appena alzato,mai triste;questa cosa per me era strana e dopo tante domande mie a lui,dopo mesi di angoscia vera e propria nel vedere lui così aperto e felice,vederlo ora triste e stanco della vita,mi disse che si sentiva vuoto,che non gli importava più niente della vita che voleva morire,che nn voleva più lavorare!!!!immaginate me,cosa dovevo fare? Che dire? Come comportarmi?a chi potevo dirlo? A nessuno ovviamente,se lo dicevo a mia madre,con tutti i suoi problemi,le facevo solo male, a mia sorella che nel frattempo era rimasta incinta non potevo,ancora succedeva qualcosa,alle amiche,che poi dovevano parlare male di mio marito? No mai!!!! Nn dormivo più,piangevo solo,ma sempre di nascosto,mio marito doveva vedermi sempre allegra e mai triste,si sarebbe rattristato anche lui e quindi avevo sempre il sorriso stampato sulle labbra,a nessuno potevo far vedere anche se tante ma tante volte piangevo ,poi mi asciugavo le lacrime e mi giravo verso i miei amici che nn si accorgevano di nulla.Scrivevo tutto su un diario che ho ancora,tutto ciò che sentivo,che provavo,che volevo che succedesse.il giorno dopo la pasquetta mangiammo da mia madre,mio marito mi venne vicino e disse,andiamo a farci una passeggiata? Io pronta senza farlo nemmeno finire dissi siiii,salimmo in macchina e  guidando mi portò in un paesino vicino,scendemmo dall’auto e facemmo una passeggiata per il corso senza dire una parola poi ad un certo punto mi disse: sai io nn so che mi succede,ma ho la sensazione di non amarti più,io stavo per svenire,pensavo fosse tutto passato ma invece si era ingrandito di più.Allora io gli dissi va bene appena torniamo a casa mi faccio le valige e ti lascio solo,per riflettere perché avermi sempre accanto nn ti fa bene ,forse hai bisogno di di staccarti un po’ da me per sentire la mia mancanza e quello stavo per fare tornati a casa ma lui mi abbracciò e piangendo insieme lui si sfogò,dicendomi che non sapeva perché ma si sentiva così,vuoto ,che a volte mi amava e a volte non mi voleva nemmeno tra i piedi.La mattina dopo,sveglia ovviamente dalla notte,pregai piangendo a dirotto il Signore,nn sapevo più che fare,pregai solo Lui e nessun altro,gli chiesi di aiutarmi a capire cosa dovevo fare,con chi parlare,come comportarmi,che volevo solo Lui nella mia vita ma che rivolevo mio marito come prima,non feci in tempo a dire Amen,che squillò il cell,era mia zia (evangelica)che voleva sapere come stavo e dopo una chiacchierata di 1\2 ora prima che chiudesse le dissi: zia ti devo dire una cosa nn bella e rimanemmo a parlare per un'altra 1\2 ora io capìì che il signore mi aveva mandato lei per parlarmi  e così cominciò in me un cammino particolare,pregavo solo il Signore ma ero comunque molto legata alla mia chiesa ai miei amicizie questo nn mi faceva ancora staccare la spina dal mondo dal giorno dopo comincia a vedere dei cambiamenti in mio marito,sembrava che tutto stava tornando come prima anzi meglio e questo solo perché io avevo chiesto al Signore di aiutarmi?nei tre mesi successivi abbiamo parlato parecchio io e mio marito delle cose che non ci piacevano più nel cattolicesimo,andavamo meno e facevamo capire che alcune cose nn le condividevamo,ovviamente  eravamo contrastati,ma non c’importava,andavamo a vedere i film con i credenti,tipo,il rapimento l’apocalisse,la punta della lancia,e tanti altri che ci colpirono molto.Una sera mia zia venne  a casa per salutarci e il Signore volle che rimasero a cenare con noi fino a mezzanotte e più; parlammo di tutto ,le dissi tutti i miei dubbi sul cattolicesimo e sugli evangelici,dubbi sulla Bibbia,e tante altre cose e loro ci tolsero tutti i dubbi,nn rimase più nulla anche se io pensavo sempre ai miei amci,a cosa avrebbero detto!!!! Infatti questo mi tratteneva molto ma quando lo dissi a mia zia lei moi fece leggere la Galati 1:10,dove dice che se vuoi appartenere a Dio nn puoi appartenere agli uomini…………lì capììì che Dio era più importante degli amici e delle cose cambiarono in me.Dopo due giorni andammo a monte s.angelo perché c’era una tenda e lì venne Tommaso Angiulli,predicatore,mio cognato diede testimonianza e noi che avevamo vissuto la sua storia piangemmo tanto ma nessuno se ne accorse,quando Tommaso Angiulli finì,noi nn avemmo nemmeno il coraggio di guardarci anche se tutte le volte che lui diceva alzati da quellla sedia e dì io volgio seguire il Signore in me c’era una voglia di alzarmi ma qualcosa me lo impediva,mi tratteneva legata lì.Quando tutto finì io dissi tra me e me,va bè la prossima volta mi alzo,ma io avevo deciso questo nn il Signore!!!! Mentre ci salutavamo con gli altri,mio marito venne da me con Tommaso,io lo vidi e in quella frazione di secondo pensai:Signore ho capito nn domani ora tu vuoi che io mi doni a te,ora !!!! andammo dentro la tenda e nn sapendo cosa dire accettammo il Signore insieme,promettendoci che tornati a casa avremmo chiesto perdono in ginocchio dei nostri peccati.Quando uscimmo fuori erano tutti lì,mia sorella e mio cognato tutti gli altri fratelli che nn si azzardavano a dire nulla ma che aspettavano da noi una risposta un cenno,e quando una di loro disse,allora cosa è successo? Io dissi si credo di si che abbiamo accettato il Signore e lì non vi dico quanti pianti,abbracci sorrisi di tutti.Mio marito nn riuscì ad uscire dalla tenda perchè piangeva a dirotto ma io no ,nn riuscivo ancora  a capire che solo quello dovevo fare che era tutto lì,io mi aspettavo chissà che cosa,invece era così semplice che se l’avessi saputo l’avrei fatto prima allora telefonai a tutta la mia famiglia che sono credenti da una vita e tutti aspettavano con ansia questo momento,nn vi dico i pianti per telefono le grida,la gioia immensa,che provavamo anche noi con loro,da quel giorno il vuoto che io sentivo nn l’ho sentito più,ma la notte della conversione è stata dura,avevo 2 voci in testa,una diceva:cosa hai fatto,adesso tutti ti volteranno le spalle,sei impazzita e l’altra diceva nn preoccuparti ci sono io con te!!! I giorni successivi nn sono stati da meno,i miei amici mi hanno voltato le spalle o davanti mi parlavano e da dietro sparlavano e anche in modo pesante,tipo,tu ti sei fatta evangelista perché c’è tua sorella altrimenti nn ti facevi,tu ti sei fatta evangelista per avere i figli ,ma sai che potrebbero anche nn venire?e altre cose ancora più pesanti…………da allora nn sono più tanto amici miei,ma a me nn importa,ho trovato anzi abbiamo trovato una famiglia che amiamo,la nostra famiglia in Cristo,ci piace stare con loro e anche se ogni tanto devo dare ancora spiegazioni del perché della mia scelta nn importa,io sto bene così,il signore mi sta riempiendo di benedizioni,come gli amici,la famiglia,le evangelizzazioni,il canto tante cose che solo con Lui io le posso avere e poi per rispondere ai miei amici,il Signore mi ha già risposto per quanto riguarda i figli e noi stiamo già ringraziando per i figli che ci ha donato anche se nn sono ancora arrivati,perché noi sappiamo che ce li darà,il signore è fedele e quando promette mantiene,noi no ,ma Lui si!!!! quante cose ora vedo con occhio diverso,quante cose ora capisco che prima nn riuscivo a capire,quante nn mi sognerei di fare,anche se cado lo stesso,anche se a volte nn ascolto il mio Spirito,ma so che Dio mi ama di un Amore che nessuno a questo mondo mi potrebbe dare,sono orgogliosa di essere Sua figlia e come dice Romani 8:38,39 sono persuaso che né morte,né vita,né angeli né principati,né cose presenti né cose future,né potenze né altezze,né profondità,né alcun altra creatura potranno  separarci dall’Amore di Dio che è in Cristo Gesù,nostro signore. Amen.

....Noi ci attaccammo di più alla chiesa cattolica (K.T. prima parte )

Mi chiamo Katia,ho 36 anni,ho perso il papà che avevo un anno e mezzo e mia mamma si è risposata con il mio attuale papà,la mia famiglia è di origini cattoliche ma nn praticante,andavamo in chiesa solo per matrimoni,battesimi,e altre ricorrenze,anzi a volte nn andavamo nemmeno in chiesa,ma direttamente al ristorante.mi sono fidanzata all’età di 17 anni,con il mio attuale marito,ci siamo sposati dopo 7 anni e fino ad allora tutto bene,dopo un anno sono cominciati le delusioni,le paure,i pianti,dovuti al desiderio di un figlio che nn arrivava,sono passati tanti anni e nonostante tutti i controlli fatti ,invasivi e non,e tutti i risultati positivi,i figli nn arrivavano dopo qualche anno,tramite mio cognato abbiamo conosciuto una persona che ci ha fatto capire che solo con l’aiuto del Signore potevamo superare questo momento,allora siamo entrati in chiesa,,abbiamo cominciato a frequentare la chiesa e facevamo degli incontri con questa persona che ci spiegava tutto sulla Bibbia,sui comandamenti,degli studi insomma abbiamo cominciato a fare le novene,i rosari,4 al giorno,il rosario perpetuo una volta al mese,i pellegrinaggi……..avevamo sul computer una cartella con tutte le novene e le preghiere da fare ogni mese,da gennaio a dicembre,le coroncine della divina misericordia,le coroncine del bambin Gesù,il salterio completo con ora media ora terza ora nona vespri compieta,angelus alla madonna,digiuni frequenti,sacrifici,benedicevamo la casa ogni sabato con l’acqua benedetta in tutti gli angoli della casa perché ci dicevano,satana si nasconde negli angoli,facevamo di tutto pensando che dio ci avrebbe ascoltati se noi davamo a Lui questo Lui ci avrebbe dato un figlio,quello che però io sentivo sempre era un vuoto,ma facevo finta di niente!!!!!dopo un paio di anni che noi eravamo entrati a far parte della “famiglia della chiesa”,quindi quasi tutti i giorni in chiesa,catechismo ai bambini,grest(gruppo estivo per i bambini),ACR, feste e festicciole in onore di santi vari,rally della pace,giornate mondiali della gioventù per tutti i paesi della provincia etc……facevamo di tutto,tutto quello che un cattolico vero dovesse fare,e mi faceva rabbia sentire quando qualcuno diceva che sei evangelista? Io:no!!! Cattolica,a siiiiiiiii allora sei come me!!!!in questo tempo io e mia sorella molto legate nn solo dalla parentela ma legate anche dal fatto che nemmeno lei aveva figli nonostante stessero bene come noi ,abbiamo girato per santuari alla ricerca di miracoli,siamo andati a medjugorje,siamo andati al miracolo di Lanciano,dove c’è l’ostia fatta carne, a Manoppello ,dove c’è un ascigamano con il volto impresso di Gesù,a S.Giovanni rotondo,a Monte s.angelo da s.Michele,alla madonna di pompei,e infine a Napoli da una santa ,non mi ricordo come si chiama ,dove c’era una sedia miracolosa e chiunque si sedeva rimaneva incinta ne abbiamo girati di luoghi e anche di indovini,anche se nn proprio personalmente,ma lo facevano altri per noi,ci dicevano che non c’erano problemi dovevamo solo aspettare ma sarebbero arrivati.Quante volte ci abbiamo creduto!!!!!!!!!!e poi invece delusioni su delusioni!!!dopo 2 anni,mia sorella di un anno più grande,incominciò a farmi capire che c’era qualcosa che nn anadava,che molte cose nn erano scritte nella Bibbia,che molte cose erano fatte solo per i soldi e dentro di me incominciò qualche dubbio,ma subito cancellato dal mio parroco mia sorella si convertì,con grandi problemi ovviamente,con grandi pianti miei,del marito,per me era una pugnalata al cuore,mia sorella che io adoravo nel vero senso della parola,nn riuscivo a capire il perché di questa conversione,stavamo così bene,è vero i figli nn arrivavano ma noi stavamo bene dopo qualche mese anche mio cognato si convertì,per me fu una grande sorpresa perché a mio cognato nn lo convinceva nessuno quindi se si era convertito era solo perché lui ne era sicuro e nessuno lo aveva plagiato loro cominciarono a parlarci del Signore ma noi eravamo sicuri che stavamo dalla parte giusta quindi ad un certo punto per nn rompere la quiete familiare nn ne parlarono + con noi,io odiavo quando mi dicevano con presunzione dicevo io che loro erano salvi e io no,mi faceva una rabbia sentirli così sicuri e la sensazione che io avevo era che loro erano sicuri di ciò che dicevano non avevano dubbi e questo mi dava fastidio,li criticavo sempre prendendoli in giro,dicendo,chi si credono di essere,questa sicurezza che hanno,questa presunzione che hanno chi gliela da,mi faceva rabbia che mia sorella nn usciva più con me,perché nn si trovava e usciva con una sorella diceva lei,che io ovviamente non potevo vedere perché secondo me mi aveva rubato mia sorella,non immaginate quanti pianti quando tornavo a casa ,perché l’avevo vista insieme ai suoi nuovi amici e io nn ero secondo me più nei suoi pensieri,stavo davvero male;noi ci attaccammo di più alla chiesa cattolica,facevamo sempre di più ,sempre più disponibili a tutto quello che si deveva fare,ma i dubbi c’erano sempre e i primi che ce li facevano venire erano proprio i preti,i miei amici con cui facevo gli incontri di preghiere,o gli studi sulla Bibbia,erano proprio loro che mi mettevano dubbi perché quando io facevo domande ,non mi sapevano rispondere,erano vaghi e la risposta nn c’era!!!passarono gli anni e io e mio marito che parlavamo sempre dei dubbi incominciammo a nn baciare più le statue per nn essere chiamati idolatri,a nn fare più novene,di colpo nn facemmo più rosari,facevamo solo quello che secondo noi c’era scritto nella Bibbia.i giorni passavano e anche i mesi e io mi sentivo sempre più vuota,ma il mio parroco diceva che era solo una mia sensazione ma non era così arrivati al 2009 io e mio marito abbiamo fatto 10 anni di matrimonio,abbiamo fatto un a bella festa,con tutti i parenti e gli amici  CONTINUA.......

Il nostro Dio è il Dio delle meraviglie, ogni volta sorprende e stupisce!

Premessa: questa mia testimonianza è stata scritta qualche anno fa’.. e in seguito, nella mia vita c’è stato un susseguirsi di eventi molto dolorosi, che non avrei potuto superare senza l'aiuto del Signore! Ancora una volta posso dire che la grazia e l’amore di Dio, superano di gran lunga il Dolore. Lode a Dio!
Come Davide anch’io posso dire: “ Dio è la mia salvezza e la mia gloria;la mia forte rocca e il mio rifugio sono in Dio.” Salmo 62: 7



Desidero dare la mia testimonianza per raccontare tutte le cose meravigliose che Dio ha compiuto nella mia vita; sono cosi tante che davvero non so da dove iniziare. Cercherò di sintetizzare il più possibile, sperando di riuscire ad esprimere, a scrivere e a comunicare tutto ciò che sento nel cuore.

Mi chiamo Damaris Lerici e abito alla Spezia. Sono sposata ed ho tre figli meravigliosi, ormai grandi. Grazie a Dio, io, mio marito e i miei figli siamo tutti convertiti e battezzati.

Ho avuto il privilegio e la gioia di nascere in una famiglia di credenti, sin da piccola mi è stato insegnato ad amare e a rispettare il mio Dio con tutto il cuore, ed io sarò eternamente grata ai miei genitori per avermi indirizzata sulla via della salvezza.

Nei Proverbi 22: 6 è scritto:“Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà”.. ed è vero, mai si allontanerà!
All’età di quindici anni ho preso la decisione più bella ed importante della mia vita mi sono convertita e battezzata.

Sono sempre stata sin dalla giovanissima età, estremamente insicura, fragile dal punto di vista emotivo e particolarmente sensibile, identificandomi a tal punto con la sofferenza e il dolore degli altri, da stare male io stessa. Il mio modo di vivere le emozioni e i sentimenti è sempre stato particolarmente intenso, ciò che per gli altri era una piccola delusione che passava in brevissimo tempo, per me era qualcosa che mi trafiggeva l’anima e non guariva più.

Questo mio modo di essere e di sentire le cose, anche nel mio rapporto con gli altri, mi ha fatto sentire sempre diversa, a disagio in qualsiasi situazione e circostanza, portandomi di conseguenza a chiudermi sempre di più in me stessa, isolandomi quasi completamente dagli altri al punto di sentirmi in alcuni momenti a disagio anche nella mia famiglia. Non mi sentivo capita e questo, mi ha portato a convivere con una costante e profonda sofferenza interiore.

Pur amando sinceramente il Signore ho convissuto e convivo (anche se ora grazie a Dio in modo decisamente migliore) con un continuo senso di tristezza e di malinconia. Sapevo che qualcosa nella mia vita doveva assolutamente cambiare, soprattutto nel mio rapporto personale con Dio, ma non sapevo come, non avevo la forza, non vedevo spiragli. E invece è accaduto qualcosa che solo Dio può fare. Il Signore è grande!

In questo ultimo periodo, dovendo affrontare una situazione particolarmente difficile e delicata, ho sofferto in modo particolare: ero distrutta sia dal punto di vista emotivo che spirituale. Ma il Signore, come sempre, era al mio fianco; Egli conosceva e vedeva ogni mia sofferenza e ha provveduto per me un aiuto speciale, particolare, inaspettato.

Il nostro Dio è il Dio delle meraviglie, ogni volta sorprende e stupisce! Egli desiderava in quel momento che io scoprissi qualcosa: l’importanza e la bellezza della comunione e dell’amore fraterno; cosa che nonostante i miei anni di conversione ancora non avevo gustato e assaporato.

Nella sua sovranità, il Signore si è servito di fratelli e sorelle lontane che non conoscevo e che mai avrei immaginato potessero essere di aiuto per me.
A volte, ci sono cose che razionalmente non si possono spiegare, cose che vanno semplicemente accettate come un dono di Dio!

Difficilmente il nostro ragionamento coincide con il ragionamento di Dio! E non sempre l’aiuto viene da dove e da chi pensiamo noi. Come dicevo, tramite gli scritti di un fratello di un’altra comunità che non conoscevo, il Signore mi ha fatto comprendere tante cose.

Sono riuscita a vedere aspetti della vita cristiana che sino a quel momento non avevo mai preso seriamente in considerazione. Aspetti che dovevo assolutamente rivedere, cambiando, se era il caso, alcune mie posizioni; senza aspettare che fossero gli altri a cambiare.

Grazie al suo aiuto, ho imparato ad avvicinarmi alle Scritture con un cuore ben disposto, pronto ad ascoltare la voce di Dio (soltanto la voce del Signore) libera da preconcetti e prevenzioni umane. Dopo anni di conversioni sto riscoprendo nella parola di Dio cose meravigliosamente nuove, sotto una prospettiva e una luce diversa, più aperta e matura; sto vedendo l’importanza e la preziosità dello scambio dei doni, che Cristo per la Sua grazia ha elargito ad ognuno di noi.. “per il perfezionamento dei santi, in vista dell’opera del ministero e l’edificazione del corpo di Cristo” (Efesini 4:12).

Sto sperimentando tutta la forza e l’energia della fonte inesauribile di acqua viva descritta in Giovanni 7:38 ed ho capito, che se ogni giorno con continuità attingiamo da quella fonte, anche da noi sgorgheranno fiumi di acqua viva, diventando canali di benedizioni per gli altri. Per il credente le circostanze sono preordinate da Dio e nulla accade per caso.

Cito alcune frasi che mi sembrano appropriate: “Quando accadono eventi che non hanno nulla a che vedere con noi, sappiamo che attraverso tali eventi Dio ci conduce ad una sempre più intensa comunione con Lui e noi dobbiamo lasciarlo agire secondo le sue vie, altrimenti non potremmo essergli utili”.

Lo scopo di Dio per noi è proprio questo, attraverso situazioni e circostanze che a volte non comprendiamo, Egli desidera condurci ad una sempre più intensa e completa comunione con Lui. Lode a Dio per questo!

Il Signore conosceva tutto il mio travaglio interiore e la mia sofferenza, ma conosceva anche il mio sincero desiderio di vivere per Lui, glorificando il suo nome e per parlare al mio cuore si e servito di credenti che non conoscevo (ma che hanno sinceramente a cuore, le cose di Dio) dimostrando come ripeto, tutta la sua gloria e la sua fedeltà!

In Isaia 35:6-7 è scritto: “..acque sgorgheranno nel deserto e dei torrenti nei luoghi solitari. Il terreno riarso diventerà un lago e il suolo assetato si muterà in sorgenti d’acqua..“

È davvero splendido questo versetto! Sì, acque sono sgorgate nel mio deserto e torrenti nella mia solitudine, facendo diventare vero ciò che pensavo fosse soltanto un miraggio. Ora il mio cuore è un lago, una sorgente d’acqua!

Dalla mia esperienza ho imparato che non sempre il Signore opera nel modo, nel momento e tramite le persone che noi riteniamo giuste, ma tramite il momento, il modo e le persone che Lui ha preparato per noi! Grazie mio Dio di tutto ciò che hai fatto per me e dell’amore che ai saputo donarmi attraverso altri fratelli!

Damaris Lerici

sabato 16 luglio 2011

Che le mie parole che avete letto siano di conforto per le molte sofferenze che avete sostenuto in passato.

ELIO LAZZARINI DOPO L'ESPERIENZA DELLA GUERRA RACCONTA :

Appena ritornato a casa, mi diedi da fare per procurarmi i documenti necessari per accelerare il mio congedo. Purtroppo Trieste viveva ancora nel caos. Gran parte della Venezia Giulia e dell`Istria era stato dichiarato Territorio Libero , sotto controllo alleato. Quindi ero in uno stato estero. Molti uffici erano chiusi. Dovevo scegliere tra il rimanere, o ritornare al servizio militare, aspettando che mi congedassero. Cio' avrebbe significato che il mio ritorno alla vita civile non avrei trovato lavoro, altri congedati avrebbero occupato quei pochi posti vacanti. Vi era miseria a Trieste, la gente scioperava, il piu' delle volte, per motivi politici. Alcuni amici e conoscenti mi consigliarono di rimanere. Infatti il governo Italiano non aveva nessuna giurisdizione nella nostra zona. Anche il mio stato di salute stava cedendo. La mia testa era come una mulinello. durante gli anni di guerra non avevo ricevuto nessuna ferita, ma il mio sistema nervoso era scosso. Alle volte dormivo per terra, il letto era toppo soffice. Optai per rimanere. Mi presentai nello stabilimento dove avevo o lasciato i quattro anni prima, dovettero riassumermi per evitare problemi sindacali, ma cinque settimane dopo, venni sospeso per mancanza di lavoro. Essendo sospeso, non avevo diritto alla disoccupazione. Seppi che si stava organizzando un corpo di polizia civile. Inoltrai una domanda, e venni assunto nel corpo di polizia forestale. Mia matrigna vedendomi sempre taciturno, invito' due giovani colleghe, due infermiere che lavoravano nella stessa clinica, con l`idea di portarmi fuori e distrarmi. Passai una bella serata con queste ragazze. Una di queste mi fece delle domande riguardo mia matrigna, pensando che essa era mia madre. Le risposi che ero rimasto orfano. A sua volta essa mi confido' che era orfana pure lei. Era una persona semplice, e anche lei aveva dovuto condurre una vita travagliata. Dopo la morte della mamma venne affidata ad alcuni parenti,ma poi per raccomandazione del comune di Muggia dove risiedeva, venne assunta all`ospedale di Valledoltra (ora in mano ai Slavi). Era un`ospedale speciallizato per malattie delle ossa. Durante la guerra venne poi ceduto ai tedeschi che lo trasformarono in ospedale per feriti di guerra. Quell`ospedale divento' il posto di lavoro e anche la sua dimora. Fece un corso interno nell`ospedale e divento' infermiera. Da quel giorno la rividi spesso, tutti e due sentivamo il bisogno l`uno nell`altra di uscire fuori da quella solitudine. Mia matrigna si accorse che qualche cosa stava cambiando nella mia vita, incomincio' a sospettare. Nel suo egoismo essa chiaramente me lo disse, che aspettava che i suoi figli diventassero maturi e si sistemassero, e dopo sarei stato libero di scegliermi una donna probabilmente come piaceva ad essa. Sul posto di lavoro dimostrava ostilita' per questa giovane, si chiamava Ondina e metteva su le altre infermiere e altro personale di renderle la vita difficile. Ed arrivammo ai ferri corti, un giorno mia matrigna mi disse con uno scatto di rabbia.Con il prossimo mese, io non ti preparero' piu' da mangiare e non ti lavero' la biancheria. La guardai, risposi freddamente: - Questo significa che me ne debbo andare! Non dissi altro, mi misi a cercare un alloggio, ma era difficile trovare qualche cosa confacente ai miei bisogni. Arrivo' il primo del mese, e mia matrigna mi fece:-"Lo sai che giorno e' oggi? - Si lo so, non ti preoccupare che me ne andro' quanto prima. Trovai non lontano uno scantinato in una vecchia casa. Era un stanzone sotto terra con una piccola finestra si vedeva ll marciapiedi di sopra.Trovai un piccolo focolaio a carbone di legna. Il gabinetto era in comune con altre famiglie. L`acqua dovevo attingerla in una fontana. La presi in affitto.Prima di lasciare la casa,
mia matrigna mi consegno' un piatto un cucchiaio una forchetta e un coltello.
Mi disse, di non azzardarmi di portare via qualche altra cosa dalla casa, altrimenti mi avrebbe denunciato. Portai con me quel po di vestiario che era rimasto, un lettino pieghevole, una cassetta di atrezzi e un piccolo tavolino sgangherato, dicendole che lo avrei portato indietro appena mi era possibile. per potermi sedere mi procurai una cassetta di aranci, e per cucinare adoperai le gavette che la polizia mi aveva fornito. (le dixy) Comperai un piccolo fornello elettrico, pero' l`erogazione di energia elettrica era limitata. Alle ore 13 cessava la corrente fino alle ore 17. Dovevo fare presto a rincasare per prepararmi un po di minestra.
Alcune volte purtroppo la minestra era mezza cruda. Ondina mi veniva a trovare e le dissi se voleva sposarmi, "si" disse:Elio aspettavo la tua domanda. La consigliai quanto prima di dimettersi dalla clinica. il 31 gennaio, una giornata fredda alle ore 7 di mattina entrammo in una Chiesa Cattolica dove un prete ci sposo'
Le uniche persone che assistetero al mio matrimonio era Mario mio fratellastro, lui mi voleva bene e mi stimava molto e un mio cugino. Da parte di Ondina, venne come testimone un fratellastro. Quando uscimmo da quella Chiesa, mi sembrava di sognare.Ho nascosto delle lacrime che mi offuscavano la vista, erano lacrime di riconoscenza. Che gioia ho provato, non ero piu solo nella mia vita.
"Una moglie giudiziosa e' un dono del Signore." Prov.19:14.- Era vero.
Il Signore mi ha dato il piu bel dono in questa vita, che avrei potuto sperare.
Abbiamo vissuto felicemente per ben 59 anni. Essa accetto' il Signore con entusiasmo assieme a me ed abbiamo proclamato in ogni luogo la grazia e la bonta' del nostro Dio.

SECONDA PARTE

L’ETERNO E' LA MIA LUCE E LA MIA SALVEZZA - SALMO 27.1
Lo scantinato in cui vivevamo, non era da paragonarsi al palazzo di un re.
Erano trascorsi sei mesi dal mio ritorno a Trieste. Eppure mi sentivo felice come un re. Non avei mai sperato un tale cambiamento nella mia vita. Avevo dato l`addio alle armi e avevo trovato moglie, oltre a questo un lavoro permanente nel copo di polizia del Territorio Libero di Trieste nella polizia forestale. Il mio destino era di dover indossare delle uniformi. Incominciai con quella di balilla, poi degli avanguardisti, poi l`uniforme di marinaio, poi l`uniforme inglese, e al fine l`uniforme di agente di polizia terminando nell`uniforme della guardia di finanza.
Lentamente ci mettevammo a posto con l`arredamento della casa. Cambiammo alloggio per breve tempo, ma poi venni trasferito ad Aurisina a circa 15 Km da Trieste nella zona rurale. Ondina non aveva mai imparato a cucinare. Come regalo di nozze le diedi una bilancia e un libro di cucina.Nel Dicembre 1946 siamo stati rallegrati dalla nascita di due gemelline poi nacque un maschietto e alla fine altri due gemelli un maschio e una femmina. Leggendo nel Libro dei Salmi alle volte sorridevo leggendo quel bel verso nel Sal.128.3 In cui dice:"La tua moglie sara' come una vigna fruttifera." Era bello, sedersi a tavola, e guardare intorno a me sei facine sorridenti." Un giorno la giovane sorella di Ondina che abbiamo dovuto levarla dall`orfanotrofio, ed ora viveva con noi, una ragazzina di 16 anni.
vide fuori della finestra dietro alla casa che stava andando via con una stufetta elettrica sotto il braccio. Sono uscito e lo chiamai, chiedendogli delle spiegazioni,facendoli sapere che quell`oggetto era mio, pero' si era guastato.
Quel brav`uomo mi fece delle scuse, pensando che quell`oggetto fosse stato gettato via da qualche soldato Americano, dato che noi confinavamo con il loro accampamento. Disse che lavorava presso di loro come elettricista, e pensava di riparare la stufa ed utilizzarla alla sera nella stanza che aveva preso in affitto presso una trattoria-albergo del luogo. Disse che stava facendo degli studi.
Un po incuriosito chiesi: -Che studi sta facendo?- Studio la Sacra Bibbia rispose.
Rimasi alquanto sorpreso della risposta, era come se avesse detto,sono un Marziano . Gli lasciai la stufetta e diventammo amici. Spesso veniva da noi, ci parlava del Signore, era tanto infervorato che passavano delle ore a spiegarci quello che sta scritto in quel Sacro Libro. Tutti e due io e mia moglie dimostravamo molta pazienza. Ancora oggi pensando a qul tempo, mi risuonano le parole di Gesu' in cui disse:"Beati coloro che odono la parola e l`osservano; " Luca 11:28. Sentivo la pace nel mio animo, un senso di sicurezza e di pace. Un giorno, gli chiesi se mi poteva procurare una Bibbia. Mi rispose di si con un viso radioso. Il girno dopo ritorno' con quel prezioso Libro assieme ad un Nuovo Testamento. In quell`epoca era molto difficile trovarne una. Le librerie Evangeliche erano poche in Italia. Mi consiglio' di leggere prima il Nuovo Testamento. Lo lessi avidamente, alle volte lo portavo con me in una tasca della mia uniforme, mi sedevo nell`autobus e lo levavo leggendolo. Credo di essere stato l`unico agente di polizia trovato a leggere quel sacro Libro. Alle volte mi trovai con le lacrime agli occhi, ripensando alla vita che avevo trascorso fin dalla giovinezza, e la speranza che mi offriva Gesu' che mi apriva le sue braccia con tanto amore. pensavo di essere stato abbandonato da Dio, invece compresi che mi aveva protetto centinaia di volte. Avevo voluto togliermi la vita, invece Egli mi offerse la vita non solo per un tempo ma per tutta l`eternita'. Spesso andavamo a Trieste dove c`era una piccola assemblea di Credenti. Ci riunivamo in casa di un fratello anziano. Un uomo molto colto, parlava correttamente sei lingue. I suoi messaggi erano vibranti che toccavano il cuore si chiamava Alfredo V.
Spesso veniva a trovarci. Potevo in quelle occasioni fare delle domande su quello che avevo letto nel N.T. Trovai in quella chiesa due famiglie di credenti che erano state gravemente provate dalla guerra. Una di queste avevano perso un figlio di 14 anni impiccato dai Tedeschi, l`altra era una sorella che perse il marito. Venne fucilato per aver eseguito un ordine sbagliato di un capo reparto nelle ferrovie che lo mando' a prelevare alcuni barattoli di margarina da un vagone stazionato in un binario, ma la sentinella tedesca si accorse e lo intimo' di fermarsi assieme ad un`altro collega.Il caro fratello Veneziani ottenne il permesso di visitarlo nella prigione e dargli un libricino con dei salmi, raccomandandogli di leggere il Salmo 23. A sua volta quel fratello che feci il primo incontro, si chiamava Enrico abitava poi con i genitori a Monfalcone. A causa della sua fede fu cacciato da casa.
Una notte mi svegliai sentendo un trambusto fuori della casa. Avevamo alcune galline, apparentemente erano state disturbate. Usci fuori, e trovai il povero Enrico che stava cercando di sistemarsi sotto una tettoia per passare la notte
fra le galline. il 1 ottobre 1950 rispondemmo alla chiamata del Signore con il Battesimo Cristiano. Venimmo battezzati in una vasca da bagno. Gesu' era il nostro Redentore e il nostro Liberatore. Nel 1954 Trieste venne restituita all`Italia
mentre alla periferia della citta' veniva posto il confine e dato agli Slavi.
Avrei perduto il lavoro, percio decidemmo di emigrare .Inoltrai la domanda. Come emigranti assistiti io assieme a mia moglie e i miei cinque bambini, gli ultimi due gemelli avevano 20 mesi partimmo per l`Australia affidandoci unicamente al Signore. Anche in quel frangente fummo pienamente assistiti.

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Gli ultimi mesi prima della dipartita della mia diletta compagna, essa stava assai male. Una parte del cervello si stava atrofizzando, era stata' colpita da dementhia.
Con dolore fui costretto a collocarla in una casa per anziani gestita dall`ospedale di Nambour una cittadina nel Queensland. Era in buone mani, trovai un bel numero di personale sanitario, ed era visitata regolarmente dal nostro medico di famiglia. Andavo ogni giorno a trovarla portandole qualche cosa extra da mangiare.
i degenti, circa una ventina, soggetti a diversi gradi di demenza. Comunque grazie al Signore essa mi riconosceva ed era felice che potevamo restare assieme. Le portavo sempre qualche cosa da mangiare. Portavo un tascapane dove tenevo qualche cioccolato e dei biscotti. Li distribuivo a quei poveretti, erano come tanti bambini che venivano attorno a me. Poi levavo un`armonica o organetto a bocca e suonavo degli inni.
Tutti erano contenti, le infermiere mi accoglievano abbracciandomi. Cercavo di tenere allegra Ondina con delle storielle allegre. Uno degli inni che a lei piaceva tanto e lo cantava accompagnata dall`armonica era uno particolare in inglese.

traduco le parole che affermano cosi':

Quando nella vita ed i flutti si abbattono,
quando sei scoraggiato, e pensi di essere perduto
Conta le benedizioni che hai ricevute, elencale una per una
Sarai sorpreso di quello che il Signore ha fatto.

Sei aggravato con molte preoccupazioni?
E' la croce troppo pesante che ti sembra di portare?
Conta le tue tante benedizioni ricevute
ed ogni dubbio volera' via
e tu ti metterai a cantare come il giorno che se ne va

Quando guarderai gli altri con i loro terreni dorati,
Pensa che Cristo ha promesso a te le sue ricchezze incalcolabili
Conta quante benedizioni, che le ricchezze non possono comperare
La tua ricompensa nel paradiso. e non dati per te, in un`alta dimora.

Quindi, tra i conflitti, siano essi grandi o piccoli
Non essere scoraggiato, Dio e' sopra ad ogni cosa
Conta le molte benedizioni, gli angeli attenderanno
Aiuto e conforto che riceverai quando il tuo viaggio sara' alla fine.

Nel concludere il mio racconto, prima di premere il bottone per inviarlo, ho pregato caldamente il Signore, che quello che ho scritto, lo scrissi con spirito umile e veritiero, con la speranza che il Signore faccia vibrare le corde del vostro cuore, particolarmente per quelli che sono nel dubbio e nell`oscurita' della vita e che sia di stimolo a ricercare la via della salvezza che solo Gesu' e nessun altro puo' donarlo. Egli ha dato tre consigli molto semplici ed efficaci dicendo: Io sono la via, la verita' e la vita!" avverti' anche' che nessuno puo ascendere al Padre, se non per mezzo di Lui. A voi miei cari fratelli e sorelle nel ringraziarvi vi abbraccio nell`amore di Cristo e che le mie parole che avete letto siano di conforto per le molte sofferenze che avete sostenuto in passato. Gesu' non ha delegato nessuno
per farci conoscere il Suo piano di salvezza, ma l`ha portato lui stesso ed ha inchiodato i nostri falli ed i nostri peccati sul Golgota assieme a Lui. Amen!

venerdì 15 luglio 2011

L' essere cristiano non salva dalla malattia, ma ti aiuta ad affrontarla in modo diverso

Ciao a tutti, mi chiamo David ho 33 anni.
Premetto che non sono uno scrittore, anzi il mio italiano pian piano mi sta abbandonando, quindi vi chiedo di perdonarmi dei tanti errori, spero comunque che la mia esperienza possa lasciare qualcosa ad ognuno di voi, Dio vi benedica!
Cio' che ho voluto raccontare e' molto complesso, quindi sono riuscito stasera a scrivere solo una parte..
Sono cresciuto in una famiglia di credenti.
Fino a 16 anni ancora non avevo dato il mio cuore a Gesu', quando un giorno ebbi tra
le mani due libricini di Jack T. Chick dai titoli: "Ti sei sbagliato" e poi "l' incubo di un demone".
Queste piccole storie illustrate in bianco e nero "disegnate molto bene", mi portarono' a riflettere sulla morte e le sue conseguenze,
un pensiero che mi tormentava quasi ogni sera, si perche' in quel periodo, anche se ero giovanissimo avevo tanta paura della morte, la sera mi divertivo con gli amici per distrarmi ma quando tornavo a casa avevo un vuoto incolmabile e quel pensiero di sapere che (sicuramente) la mia vita non era a posto con Dio!
Leggendo e rileggendo quelle storie, i miei occhi rimasero fermi sulle ultime pagine di uno dei 2 trattati (che ho ancora qui con me mentre scrivo), dove vi erano raffigurate delle fiamme
con persone al centro che bruciavano.. sotto vi era il verso di Ap. 20,15 (E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello
stagno di fuoco). Avevo troppa paura, quel pensiero tremendo di essere tormentato per l' eternita' tra le fiamme, non mi fece piu' chiudere occhio, e mi porto a inginocchiarmi nella mia stanza e chiedere a Gesu' di entrare nella mia vita affinche' il mio cuore
fosse purificato e strappato dalle tenebre e messo al sicuro nelle mani di Cristo!
Negli anni successivi spesso ho sbagliato le mie scelte o alcune decisioni perche' ho ascoltato piu' il mio cuore che Dio, ma riconosciuto i miei errori e tornato indietro, Dio mi ha sempre fatto capire che se voglio una vita regolare devo seguire la Sua Parola!
Un episodio della mia vita che vorrei condividere e che spesso mi tocca molto è quando meno due anni fa, in Agosto, Dio ci dono' un bel bimbo "Leon", fu' tutto cosi bello ed emozionante, io e mia moglie avevamo sempre pregato per la nostra vita, volevamo servirLo e volevamo che Lui guidasse ogni cosa piccola e grande, come anche il parto,
e cosi fu'. Ricordo che lo portammo a casa e spesso lo facevo dormire sul mio petto tutta la notte, non avevo paura di farglidel male o farlo cadere, perche' sapevo che anche quella notte non avrei dormito.., avevo forti dolori alla pancia, dei dolori atroci, che mi permettevano di dormire solo un ora la notte, non sapevo cosa fosse, andai 3 volte dal medico e mi disse
che erano normali dolori dovuti all' ansia per la nascita del bimbo.
Perche' quei dolori persistono interrottamente nonostante mio figlio e' nato da qualche giorno? mi chiesi.
Una notte dissi a mia moglie che avrei voluto fare una visita medica da un altro dottore, cosi lei mi porto' da un medico credente, molto conosciuto, Dr. König, il nostro attuale medico di famiglia!
Quando mi fece l 'ecografia, rimase incredulo davanti allo schermo del macchinario, trovo' delle metastasi della grandezza di 8,6 cm alla pancia ed altre piu piccole sparse fino ai polmoni, guardo ancora e trovo' la fonte del problema un tumore al testicolo!
Subito Dr. König prego' con noi e chiamo' i dottori in diversi ospedali per farmi subito accertamenti e prenotare l' operazione!
Ricordo che quei 5 o 6 giorni dopo la nascita del piccolo Leon non erano piu' di gioia ma di incubo, perche' avere un bimbo e lasciarlo cosi presto?
La mamma di mia moglie Christine ando' col Signore quando lei aveva 13 anni, , rimase con 3 sorelline piu' piccole e col padre, videro per mesi la mamma soffrire di questa terribile malattia, il cancro!
Non volevo che mia moglie lasciasse per la seconda volta una persona che amava, e non volevo che mio figlio crescesse senza padre..
Ero confuso, non ci potevo credere, eppure mia moglie mi diceva Dio puo' tutto.., la nostra vita e nelle Sue mani e Lui non sbaglia nulla.
Christine non ha mai voluto guidare l auto', improvvisamente senza esperienza era costretta a fare 80km per raggiungere l' ospedale dove mi avrebbero operato e tenuto per una settimana circa.
Il piccolo Leon era costretto a trascorrere intere giornate nel seggiolone e fare viaggi in auto con la mamma invece di stare nel suo piccolo lettino.
Dio ci ha sempre protetti, Dio ha protetto quei viaggi lunghi e pericolosi!
Continua..
Prima dell' operazione all' ospedale di Interlaken, mi fecero dei controlli, mi iniettarono nel sangue una medicina chiamata contrasto, a cui ero allergico, non riuscivo piu' a respirare e il mio corpo inizio a diventare blu,in quegli attimi che non riuscivo a respirare il mio pensiero ando' a Christine e Leon, che erano in sala d'attesa che forse non avrei piu' visto,
poi pregai Dio dicendogli di aiutarmi, alzai la mano per far cenno che qualcosa non andava, cosi' entrarono immediatamente 3 o 4 dottoresse che vedevo molto allarmate e mi iniettarono un altra medicina che mi permise di riprendermi!
Dopo un po' tornammo a casa, e qualche giorno dopo mi dovetti ricoverare in quell' ospedale per operarmi!
Il giorno del ricovero ricordo che con mia molgie e Leon vennero anche la sorella (Evelyne 26 ) di Christine che era un' infermiera e aveva lavorato proprio in quella struttura con il marito (Emanuel 29) e il figlio (Elischa 5 mesi), facemmo un piccolo pic nic sulla riva di un lago vicino all' ospedale, non sapevamo come le cose sarebbero andate, ma pregammo Dio in quel parco perche tutto andasse bene! La sera li salutai ed entrai in questo ospedale con le lacrime agli occhi, sapevo di essere solo, perche'
la mia famiglia era in italia, e mia moglie e mio figlio erano a piu' di 80 km da casa, ma sapevo che Dio' era con me.. e questo mi consolava nei momenti di solitudine!
In quel periodo chiedemmo grazie anche ad amici e parenti, preghiere, e chiese e singoli fratelli indiverse parti dell' Italia, della Svizzera e del mondo pregarono per noi 3 e per questa difficile situazione!
Nella mia stanza vi erano solo persone con problemi di fratture alle ossa, si parlava ed un americano al mio fianco mi chiese quale era il motivo per cui fossi li, quando gli spiegai che avevo un tumore, rimase in silenzio senza sapere cosa dire, come tutti quelli che ascoltarono..
I miei genitori vennero piu' volte, purtroppo papa' lavorava e prendendosi diversi giorni di ferie veniva i weekend faceva piu' di 1000km da Napoli ad Adelboden con mia mamma e a volte si aggiungevano le mie sorelle o mio fratello, questo per circa 4 mesi!
In quel periodo che vennero per starmi vicino, approfittarono pure di conoscere e giocare con Leon, il loro primo nipotino!
L'operazione grazie a Dio ando' bene, il chirurgo che avevo conosciuto personalmente qualche settimana prima mi disse che non era un' operazione difficile, ma che le difficolta' sarebbero venute dopo con le chemioterapie!
SECONDA PARTE
Dall' operazione all' iniziare delle chemioterapie trascorse crica una settimana, dovevo recuperare energie, ma si doveva anche iniziare subito.
Non sapevo nemmeno lontanamente cosa fossero le chemio, e coloro che erano con me nemmeno sapevano cosa fossero.
L' attesa era lunga, in tutto questo periodo non sentivo alcun dolore perche mi davano dei forti antidolorifici, non potevo guidare l auto era quasi come un sonnifero. Quasi ogni sera le sorelle di Christine o mio cognato Emanuel, mi portavano in auto a guardare la bella natura che Dio ha creato ad Adelboden, il paese dove viviamo ancora oggi, e non c era sera dove non vedevamo fantastici animali tassi, volpi o cervi, arrivati quasi sulle vette alpine, osservavo il cielo stellato e mi dicevo: Dio e' grande, poi pregavamo Dio, gli chiedevamo di darci tranquillita', fiducia, e guidare di i medici!
Il lunedi mi ricoverai in un altro ospedale, a THUN, ed iniziai le chemio, non sapevo minimamente, quali effetti avrebbero avuto su di me!
Dovevo fare 4 cicli di questa cura, che sarebbero durate 10 settimane, la prima settimana 5 giorni di chemio, la seconda 1 giorno e la terza anche solo un giorno di chemio, per permettere al mio organismo di riprendersi, questo per 4 volte!
Il dottore che seguiva il mio caso, era il capo della sezione oncologa, mi disse che le mie cure per intervenire subito sarebbero state ultra aggressive, col tempo capii cosa volesse dire!
Nonostante le brutte notti che trascorsi in quell' ospedale, dopo una settimana dovevo decidere se dormire a casa, o rimanere ancora all' ospedale per sicurezza, ed io decisi di voler trascorrere le notti a casa con la mia giovane famiglia e di andare andare ogni mattina all' ospedale per fare le cure, la distanza da casa a Thun era di circa 50-60 km!
Non ero mai riuscito ad avere la forza di tenere il mio figlio in braccio, tranne i primi giorni della sua nascita, poi per 4 mesi potevo solo vederlo disteso al mio fianco sul letto o per terra, perche' gli antidolorifici erano troppo forti per me e col passare delle settimane le cure erano troppo pesanti,
ancora oggi quando vedo un giovane papa' con in braccio il figlioletto mi emoziono tanto.. Quando il piccolo Leon era al mio fianco, pensavo a Dio padre, un padre perfetto che mi amava e si sarebbe preso cura di me, che vedeva le mie sofferenze giorno dopo giorno, e sapevo che Lui amava me piu' di quanto io amassi Leon, perche' il Suo amore e' perfetto, oh quanto mi consolava questo!
Purtroppo piu' passavano le giornate piu' stavo male fisicamente, la notte ero con atroci e vari dolori a letto ma sopratutto ero sfinito, dormivo in una stanza a parte, perche' non potevo sentire rumori e doveo spesso lamentarmi, ma ero tranquillo quando mi ricordavo il (Salmo 23:4)
Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano.

Dopo questi 4 mesi di sofferenze e prove, ancora non sapevamo se le cure avevano sconfitto del tutto la malattia, il Dr. König mi chiese se avrei voluto parlare di questa malattia ad una conferenza cristiana dove vi erano anche persone che "non conoscevano Dio", io accettai,
cio' che per me fu importante comunicare:
L' essere cristiano non salva dalla malattia, ma ti aiuta ad affrontarla in modo diverso, perche' crediamo nelle promesse del Signore!
Lo stesso apostolo Paolo disse riguardo ad un problema che lo affliggeva: Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; Ma egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza».
2Corinzi 12,8-9.

La fine di Gennaio del 2010 feci il controllo e grazie a Dio la malattia era via, via tutte le metastasi..

Ringrazi Dio ancora oggi, la vita la viviamo in un modo diverso, consapevoli che in tutto e per tutto dobbiamo dipendere da Dio!
Quante volte riflettevo a quanto tempo della mia vita ho perso dietro a cose futili, non in modo esagerato ma era sempre tempo perso, quando Dio mi ha salvato per servire!
La vita in questo mondo e' una e' breve, bisogna cercare Dio ora che si puo' fare un giorno sara' tardi!
La vita in questo mondo e' una e breve, bisogna parlare ai nostri cari di Dio, perche' un giorno sara' troppo tardi!

Apocalisse 21,4 "Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate".

A Dio sia la gloria!   (DAVID SAVINO )