martedì 22 novembre 2011

Scoprii per la prima volta il vero significato del Natale, quel giorno Gesù era nato per me e in me.

Il mio desiderio più grande consiste nel raccontare a tutti la grande fedeltà del Signore verso quelli che lo cercano, così approfitto di questa opportunità che mi é stata data per parlarne anche a voi.


Sono nata a Bari, sposata con un Sardo e vivo a Sassari. Ho risposto alla chiamata del Padre celeste nel 1985. Ricordo che mia madre era sinceramente religiosa. Nonostante il daffare era sempre presente a tutte le cerimonie che la chiesa proponeva. Spesso mi portava con sé alle numerose processioni che all’epoca si facevano. Per me era una tortura seguire delle statue che venivano portate a spalla e sinceramente provavo anche tanta paura davanti a quei visi immobili e a quegli occhi spenti. Spesso mi trovavo a pregare Gesù perché mi evitasse questa inutile passeggiata col gesso a forma di uomo e chiedevo a Lui se ciò fosse giusto e quindi di farmelo capire in qualche modo. Avevo tanti dubbi, ma purtroppo, nessuno che poteva aiutarmi a capire. Col passare del tempo il mio interesse sull’argomento divenne meno intenso. Mi capitava meno spesso di vedere qualche processione. Mi chiedevo comunque ancora che senso poteva avere la recita di preghiere davanti a statue mute. Ma purtroppo anche la mia domanda al mio Creatore rimaneva senza risposta. E´ pur vero che i tempi del Signore non sono i nostri e che Dio porta sempre a termine l’opera che ha iniziato, infatti il mio desiderio di conoscere la verità era come un fuoco coperto dalla cenere, ma pur sempre vivo.

Molti anni dopo mi sposai ed emigrammo dopo dieci mesi in Svizzera.

 Qualche tempo dopo, bussarono alla nostra casa delle persone che ci proposero di leggere con loro la Bibbia, erano estremamente gentili e soprattutto perseveranti. Alla fine convinsero mio marito ad accettare le loro visite. Per quanto non mi sentissi preparata per affrontare una discussione con loro, il mio desiderio di conoscere era veramente grande, così alcune volte partecipai anch’io a quegl’incontri. Col passare del tempo mio marito si rese conto che queste persone, forse in buona fede, interpretavano la Parola di Dio in modo personale non commentando i versetti in modo continuativo ma tagliandoli secondo le necessità, perciò con gentilezza, ma con estrema fermezza chiese loro di non venire più. Questo suo atteggiamento mi dispiacque, proprio perché cominciavo ad interessarmi a quella straordinaria Parola scritta. Per un certo periodo frequentai la loro sala di riunioni, ma purtroppo o fortunatamente, l’uomo che avevo sposato vedendo il mio strano cambiamento, mi chiese di desistere e, visto che tergiversavo, mi pose davanti ad una scelta: o lui o quelle persone. Questo suo modo di fare provocò tra noi ripetute discussioni e dopo un’accesa lite, mi venne spontaneo chiedermi se veramente il Signore voleva questo atteggiamento da parte mia e se Dio approvava questi litigi fra sposi fatti nel Suo nome.  La certezza che Egli può vedere nel mio cuore, mi suggerì di attendere, certamente il Creatore di tutte le cose avrebbe trovato una soluzione anche ai miei problemi; il mio desiderio di conoscerLo era sincero e così pure di sapere che programma avesse Egli per la mia vita. Dopo qualche tempo ci trasferimmo a Sassari, trovando in quella città una soluzione definitiva ai nostri spostamenti, sia per quanto riguarda il lavoro che per la casa. Non si era più toccato il discorso sulla fede, ma dentro di me il desiderio di conoscere Dio cresceva sempre più fino a star male. Non mi mancava nulla, eppure ero priva di ciò che più conta. Avevo una fame un desiderio intenso di Dio. Quante notti trascorsi a pensare cosa fare!? Alla fine chiesi a mio marito di frequentare le riunioni di quella setta conosciuta in Svizzera. Visto il mio malessere mi permise di andarci, per vietarmelo non appena si rese conto che la situazione stava di nuovo degenerando; certo io non capivo gli errori che mi venivano impartiti per verità e mio marito non poteva dirmi dove trovarla. Così l’unica alternativa per me era di stare dove almeno si parlava di Dio. Davanti alla mia decisione di non lasciar perdere, mio marito si chiuse in un mutismo assoluto. Si comportava come se non ci fossi a casa e se gli parlavo non mi rispondeva. Era una situazione tragica, mi trovavo fuori dalla mia città, non abbiamo figli e mio marito rappresenta per me una vasta gamma di affetti. Vedermi respinta mi procurava un intenso dolore, era pur vero che questa volta se costretta a scegliere tra mio marito e il Signore non avrei avuto più esitazioni, sentivo bene nella mia mente la frase di Gesù che dice: : <<Chi ama padre o madre più di me non é degno di me>>, desideravo che il Signore sapesse che Lui contava per me più di tutti.

Intanto arrivò il periodo che precede il Natale.

Mio marito decise di trascorrerlo con i suoi parenti nel suo paese d’origine, informandomi che mi avrebbe portata con sé solo a condizione che lasciassi quella denominazione religiosa. Al mio rifiuto partì lasciandomi sola. Non posso descrivere ciò che provai, il dolore, la tristezza, la solitudine mi avvolsero come un manto stringendomi il cuore. Attesi per un po' sperando che fosse un brutto scherzo, poi m’inginocchiai e gridai al Signore tutto il mio dolore e la disperazione dovuta solamente al fatto che desideravo conoscerLo nel modo giusto per servirLo ed ubbidirGli secondo verità. Gli dissi:<<Tu vedi cosa succede e conosci ogni cosa, aiutami a fare ciò che per Te va bene.>> Dopo questa preghiera sentii una serenità mai provata prima e la consapevolezza che non ero sola. Il Signore era con me. Scoprii per la prima volta il vero significato del Natale, quel giorno Gesù era nato per me e in me. Mi disposi a trascorrere quel giorno e i seguenti come Egli avrebbe voluto. Il giorno seguente le mie cognate mi telefonarono da Fonni, dove si trovava mio marito, invitandomi a raggiungerli con l’altro loro fratello che non era ancora partito. Decisi di andare, benché sapessi che non avrei trovato un ambiente accogliente. Già in auto mio cognato me ne disse di tutti i colori e a lui si unirono le mie cognate una volta arrivata. Non c’era proprio nessuno a difendermi, ma io ero serena sapendo di non essere più sola. Quello stesso giorno a pranzo, tra gli invitati conobbi una giovane donna: Caterina, che con dolcezza mi parlò della sua fede in Cristo e nella Sua opera compiuta per la salvezza di ogni uomo. Mi resi per la prima volta conto che le persone che frequentavo prima non consideravano Gesù come Dio, svalutando così il Suo sacrificio. Mi parlò dei suoi fratelli in Cristo e in seguito me li fece conoscere. Poco per volta iniziai a frequentare le riunioni e per mezzo degli studi biblici presi a capire tante cose, aiutata dal Signore, che mi dava intendimento per comprendere la Sua Parola. E´ bello sentire la Verità penetrarti nel cuore e sapere che é proprio così, non perché si é colti (io per vari motivi ho frequentato solo le elementari), ma solo perché Dio ci fa capire ogni cosa. Mi é veramente chiaro che Gesù é la via, la verità e la vita ... l’unica via per giungere al Padre. Ciò che più mi colpì di questa comunità ”EVANGELICA” è stato il fatto che, aiutati dal Signore mettono in pratica ciò che predicano. Così dopo qualche tempo accettai di far parte, non di un gruppo di persone, per quanto simpatiche, ma della chiesa di Cristo che loro rappresentano. Dal giorno che ho deciso di seguire ciò che Gesù ci insegna nella Sua Parola, ho conosciuto la vera pace, inoltre anche i rapporti con mio marito sono buoni. Egli infatti riconosce che gli insegnamenti impartiti in quella comunità sono conformi alla Parola di Dio, e gli studi biblici sono fatti per lo più analizzando interi libri della Bibbia e non estrapolando alcuni versetti dal contesto o addirittura spezzandoli a nostro piacimento.

La vita Cristiana é come un viaggio ed è bello percorrere questa via tortuosa con Gesù che mi tiene per mano.

 La nostra esistenza è costellata di difficoltà, ma sono consapevole che il Signore le permette per insegnarmi ad affidare ogni cosa a Lui. Tutte le ansie che un tempo avevo, la paura della morte, le inquietudini giornaliere che mi facevano piangere così spesso erano dovute al vuoto interiore che Gesù con la Sua presenza ha colmato. E´ veramente un’esperienza molto bella vivere giorno per giorno guidati da chi ci ama ed io vorrei poter ringraziare il mio Salvatore nel modo migliore e glorificarlo come merita, ma tutte le nostre parole sono deboli espressioni verbali, rispetto a una così grande grazia, io riesco solo a dirgli:<< Grazie Gesù.>>. Il mio grazie al Signore è giornaliero, Egli si è preso cura della mia famiglia e dopo 16 anni anche mio marito ha donato la sua vita a Cristo accettando il Suo messaggio di salvezza. Per tanto tempo il mio sposo è stato un convinto sostenitore della teoria dell’evoluzione ed altre convinzioni in netta contrapposizione con la Parola di Dio. Tuttavia, come la goccia d’acqua scava la roccia, così il Signore ha operato nel suo cuore rendendolo morbido come la creta. E´proprio bello poter condividere col proprio marito la stessa fede. Ringrazio il Padre celeste per il miracolo operato in noi. Lode a Dio, lo ringrazio per le sue continue benedizioni nella nostra vita. 
                                                  Emanuella Loddo



giovedì 17 novembre 2011

Credevo nell'esistenza di Dio ma mi rendevo conto che qualcosa non andava.

"Io sono salvato Signore?". Quella era la domanda che continuava a farsi strada nella mia mente quel mercoledì sera. Era il Luglio del 1989.
Il giorno dopo, un giovedì appunto, sarei andato ad un campo giovani a Pravernara a cui partecipavo già da diversi anni .
"Io sono salvato Signore?", continuavo a ripetermi.
Diverse volte durante i campi estivi pensavo di essermi convertito per poi tornare però ad avere dubbi sulla mia salvezza. E quella sera, il dubbio non mi lasciava dormire.
Alla vigilia di un nuovo campo temevo di fare di nuovo la stessa esperienza.
Credevo nell'esistenza di Dio ma mi rendevo conto che qualcosa non andava.
Avevo sentito parlare della nuova nascita e mi chiedevo se io avessi realizzato questo.
Continuavo a rotolarmi nel letto.
Poi mi alzai e mi sedetti sul letto. Cominciai a pregare riconoscendo il mio peccato e riconoscendo che Gesù Cristo era morto al mio posto proprio affinché io potessi essere riconciliato con Dio. Chiesi al Signore di entrare nella mia vita e di darmi la certezza della salvezza.
A un certo punto successe qualcosa. Difficile descriverlo a parole.
Fu come se il Signore mi avesse abbracciato.
Fu una nuova consapevolezza, come se la mia vita cominciasse in quel momento.
La gioia irruppe prepotentemente nella mia vita.
Per la prima volta io sapevo di essere al sicuro nelle braccia del Signore.
Sono passati molti anni ma non ebbi mai più dubbi sulla mia salvezza.
"Io sono salvato Signore?" avevo chiesto. Quella sera il Signore mi aveva risposto: SI. (OMAR S.)

martedì 8 novembre 2011

Sono un mostro, una pezza tutta ricucita! Nessuno mi ama!

Caro lettore/lettrice, ciao!
Mi presento: il mio nome è Santa.
La ragione che mi spinge a scriverti è una semplice parola : " AMORE".
Desidero raccontarti brevemente la mia ricerca disperata dell'amore, che tutti avevano tranne me. L'amore di una madre e della famiglia, quello di un'amica, l'amore di un uomo e anche quello dei bambini.
Nel 1974, all'età di solo quattro anni un muretto mi cadde addosso e a causa di ciò ho perso completamente l'arto destro.
Ero così innocente! Non capivo che ero diversa dagli altri bambini, non stavo ferma mi davo da fare per muovermi tirando il mio corpo con le braccia.
Una volta cresciuta, la mia famiglia e la società in cui vivevo mi hanno fatto ricredere. All'età di otto anni nel mio cuore fu seminato il RIFIUTO, conosci questo seme? Io conosco sia l'albero che il frutto! Questo seme nel mio cuore fu abbeverato con frasi del tipo:
- Non vali niente!
- Sei diversa dagli altri!
- Ti sei resa conto che sei malata?
- Metti la gonna lunga così non si vede che sei con una gamba!
- Ti serve una gamba? Se vuoi te la presto!
- Se morivi era meglio!
- Devi pensare a mettere da parte i soldi per il tuo funerale!
- Incomincia a risparmiare per quando sarai vecchia, senza soldi nessuno si prenderà cura di te!
- Preferisco sposare una donnaccia e non una con una gamba!
- Nessuno deve ridere alle mie spalle, con te accanto lo farebbero!
- Sei una bella ragazza, sei dolce, intelligente, da sposare peccato che sei con una gamba!
-Se ti ho dato attenzione io, pensi che altri te ne diano?
-Mi vergogno a farti salire nella mia macchina!
- Se avessi l'altra gamba saresti la mia fidanzata!
Caro lettore/lettrice, l'elenco sarebbe molto lungo, mi fermo anche perchè eè doloroso per me continuare.
Ho trascorso un'infanzia brutta, ho vissuto tanti anni della mia vita isolata dal mondo, leggevo, guardavo la tv e sognavo. Avvolte sognavo di essere una brava cantante, una brava ballerina, una brava moglie e anche una brava madre. Sognavo di essere una principessa, portavo nel mio castello tutti i bambini abbandonati per dargli ciò che io e loro non conoscevamo: " l'AMORE ".
Intanto il seme del rifiuto cresceva e poi diede i suoi frutti:
- Perchè non sono morta!
- Perchè quel muro non mi ha preso la testa invece della gamba!
- Sono un peso!
- Non è colpa mia se sono così!
- Perchè si vergognano di me, mi manca solo un pezzo di carne!
- Nessuno vuole conoscere la mia anima?
- Sono un essere umano come gli altri, ho dei sentimenti non sono un robot!
- Quando una bambola si rompe si butta, non ci si gioca più, sono stata messa da parte!
- Sono un mostro, una pezza tutta ricucita!
- Nessuno mi ama!
- Tu non hai il diritto di essere amata. RASSEGNATI!
Nell' 89 decisi di farmi scoppiare il cuore con il cibo, in poco tempo sono aumentata 30 chili. Le parole dei miei famigliari non migliorarono, anzi peggiorarono. Di certo non usarono parole intelligenti impastate di affetto e amore ma, parole che ferivano la mia anima.
Una notte piangevo. Ti è mai capitato di piangere silenziosamente? Il cuore scoppia, gli occhi sembrano voler uscire dalle orbite e il respiro si ferma quasi da soffocare; questa è la reazione del corpo. E quando piange l'anima? Non riesco a spiegare con parole il dolore che si prova, so solo che mi addormentavo sfinita e per un pò di giorni stavo tranquilla.
Una notte il frutto dell'albero venne fuori per insidiare la mia anima, quella notte fu speciale perchè gridai a quel Dio che dicevano essere un Dio d'amore, gli dissi: " tutti dicono che sei un Dio d'amore, mostrami Tu il tuo amore visto che nessuno mi ama". Non passò molto da quella notte, il 17 marzo del 1992 ho aperto il mio cuore a Gesù e da quel giorno è iniziata la mia ascesa verso il cielo. Tutti i giorni il Signore m'incoraggia ad andare avanti per mezzo della sua parola. Gli anni trascorsi dopo non sono stati facili per niente, anzi peggio, Dio non mi ha mai deluso e nemmeno abbandonato. Dal 1992 a oggi ho lottato contro pregiudizi, discriminazione, ignoranza, maldicenza, invidia, calunnia, ho lottato tanto con me stessa, con la depressione, con la bulimia, con la noressia.
Da quindici anni vivo da sola, ho preso la patente, ho comprato la macchina, ho amici, frequento un'assemblea dove si predica la salvezza per grazia, mi occupo della mia casa, faccio giardinaggio. Qundo posso vado a dei convegni per approfondire la Parola di Dio. Ho conosciuto credenti di varie nazioni e tanti italiani. Oggi in famiglia sono stimata, amata (a modo loro).
Per finire voglio citarti un passo della lettera di Paolo ai Corinzi : " Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti, Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, perchè nessuno si vanti di fronte a Dio".
Un giorno quando le forze mi abbandoneranno forse finirò sulla sedia a rotelle e quando accadrà chi mi guarderà sarà costretto a spalancare la bocca, incredulo di fronte alla mia tenace fiducia in Dio. La mia vita sarà una prova vivente che Dio funziona, la mia fede inviterà chi mi sta accanto ad esaminarla e a pensare più di una volta a Dio. Ho perso un pezzo di carne ma ho trovato una grande ricchezza, l'Eterno e unico Dio!
Non è mia intenzione farti cambiare credo o religione, non è compito mio ma di Dio, il mio compito è quello di glorificare Dio testimoniando come Lui si è chinato su di me e mi ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dalle tenebre più buie e mi ha portato nel Suo regno glorioso e celeste.
L'amore umano non potrà mai soddisfarci, l'amore di Dio si! Se questo amore diventerà tuo condividilo con altri a partire dalla tua famiglia.
Concludo invitandoti a farmi delle domande per avere chiarezze.
Il Signore ti benedica!