venerdì 21 ottobre 2011

PERCHE' DIO PERMETTEVA QUELLE COSE ,PERCHE' UN DOLORE COSI GRANDE ??

LA mia storia di credente che ha accettato nel suo cuore CRISTO GESU' risale a un po' di tempo fa'.sono nata e cresciuta in una famiglia di credenti,il mio babbo ANTONIO  Q.,ha conosciuto il SIGNORE quando nacque mio fratello ',e da li un po' alla volta tutta la famiglia numerosa ,12 figli ,abbiamo cominciato il nostro percorso.


IO sono la dodicesima ,quindi la piu' piccola ,ho dei ricordi bellissimi ,quando in casa vi erano sempre ospiti,papa' adoravo ospitare i fratelli e sorelle,e io mi ricordo che dalla mia stanza prendevo il mio cuscino e dicevo a papà -dove vado a dormire stasera ,la mia stanza è occupata.Papa' allora mi abbracciava e mi potava con se' e mamma,Questi sono ricordi meravigliosi che conservo nel cuore ,perche' mi hanno insegnato ad amare il prossimo e ad essere sempre sorridenti con gli altri.DEtto un po' di storia per farvi capire dove sono vissuta ,be che dire io sono cresciuta nella sala di barra ,proovincia di napoli,dove vi erano tanti fratelli e sorelle ,tra cui la mia famiglia ,quindi le cose che DIO ci insegnava ,il modo di comportarsi e di come diventare una figlia di DIO ,io lo sapevo molto bene,ma sai all'eta' di 13 anni pensi che comunque la tua vita sia a posto ,ero brava ,figlia di credenti,non uscivo mai,quindi non sentivo la necessita' di riconscere i miei peccati.Mi ricordo benissimo ,una domenica durante il culto d'adorazione ,una sala gremita di persone fui chiamata ad alzarmi con altre persone ,e ve lo dico col cuore ,non so se fui presa dall'emozione o dalla timidezza ,alla domanda che mi fecero i responsabili :accetti
GESU' NEL TUO CUORE:,IO RISPOSI SI


.MI sentivo molto emozionata ,avevo finalmente conoscuito la verita'e fatta mia ,ma il mio percorso col SIGNORE è stato molto complicato,vuoi per la tenera età ,vuoi forse perchè avevo accettato GESU' nel mio cuore,ma non avevo realizzato la mia vita il mio percorso con lui.MI sono sposata ,ho avuto due figli ,meravigliosi, il primo _luca -è nato con la sindrome di down ,e con una delle cardiopatie più difficili,la tetralogia di fallott,e poi dopo poco è nata N. ,la mia principessa.BENE quando è nato luca io avevo solo 20 anni ,giovannissima con mio marito ci siamo trovati davanti ad una situazione troppo grande per noi ,subito sono partiti una serie di interventi al cuore ,e tutti con serie complicazioni ,fino a toccare nel secondo ,il coma,Pero' in tutto questo io sono stata sempre molto forte ,fà parte del mio carattere,dicevo sempre a tutti che DIO ci avrebbe aiutato in quelle situazioni ,ma io mi ponevo sempre la stessa domanda :
PERCHE' DIO PERMETTEVA QUELLE COSE ,PERCHE' UN DOLORE COSI GRANDE ,VEDERE UN FIGLIO SOFFRIRE COSI,PERCHE ' A ME COSA AVEVO FATTO DI MALE:
questo dimostrAva solo che non avevo unrapporto di comunione intenso con DIO.Sono passati un po' di anni,e devo dire la verita' non camminando sempre come DIO ci dice di fare ,di testimoniare della sua parola ,di essere di esempio per le persone che ci stanno vicino e che non sono credenti,non sempre lo fatto e chiedo scusa per questo,ma adesso posso testimoniare a voce alta che ho compreso cio' che DIO voleva farmi capire,non bisogna mai rendere grazie a DIO solo quando le cose della tua vita vanno bene,EGLI ha un piano per ognuno di noi ,ein tutti i momenti ,anche quelli brutti quando di vedi crollare il mondo adosso ,quando ci sono seri problemi economici,bisogna lodare sempre DIO ,essergli fedeli,trovare la pace in lui ,la serenità ,i suoi piani i suoi progetti per noi ,non sono i nostri ,ma bisogna che i nostri cuori siano predispoti a ringraziarlo sempre ,a lodarlo sempre ,perchè egli ha fatto il piu' grande sacrificio ,quello di morire sulla croce per noi e salvarci ,la salvezza è per tutti ,bisogna cercare il suo amore per essere salvati e rinnovati ROMANI10-13 TROVIAMO scritto :chiunque avrà invocato il nome del SIGNORE sarà salvato,amen.DIO è VIVENTE ,EGLI LIBERA E SALVA percio' a chi leggerà questa testimonianza dico :non aspettare ,cerca DIO è l'unico che potrà datri la salvezza dell'anima,la gioia nel cuore e quando sperimenti ,come è successo a me ,le sue meraviglie e cio' che lui ha preparato per ognuno di noi,quando gli sei fedele e lo segui lo servi ,allora avrai trovato la vera vita .ti lascio con un versetto scritto in giovanni6-40:QUESTA E' LA VOLONTA' DEL PADRE MIO,CHE CHIUNQUE CONTEMPLA IL FIGLIO E CREDE IN LUI ,ABBIA VITA ETERNA ,E IO LO RISUSCITERO' NELL'ULTIMO GIORNO.
                                                                       DAMARIS Q.

sabato 15 ottobre 2011

Solo Dio poteva darmi la vera pace che io non avevo.

Di  Maria Grazia Marceddu
     Quante volte si usa questa frase, così tante da essere diventata proverbiale ed usata perciò in tutte le circostanze, anche in quelle più banali, in modo tale da privarla del profondo significato che contiene. Per quanto mi riguarda, mai espressione fu più appropriata, desidero raccontarvi in che modo il mio Salvatore mi ha indicato la via per giungere al cielo e stare presso il Padre...  Come quasi tutte le persone che conosco, ritenevo di essere cristiana e forse più di tante altre persone, proprio perché, essendo sinceramente religiosa, per quanto mi era stato possibile, avevo messo in pratica quanto mi era stato insegnato fin da bambina;  sempre accondiscendendo, a parte il battesimo perché ero piccola, ho ricevuto la prima comunione, la cresima, mi confessavo regolarmente e così pensavo di essere in regola con Dio, credendo di fare ogni cosa per il meglio. Naturalmente non leggevo la BIBBIA, la consideravo troppo difficile per essere capita dalle persone semplici, solo gli individui di una certa levatura sociale e culturale, e naturalmente i preti, la potevano comprendere, io purtroppo non facevo parte di quella categoria, anche se mi é sempre piaciuto leggere, anzi i romanzi erano la mia passione! Forse, spinta proprio dal mio desiderio di leggere o molto probabilmente perché il Signore desiderava farsi conoscere personalmente, tramite la Sua Parola, cominciai a consultare inizialmente le parti più semplici del Testo Sacro. Man mano che la lettura progrediva il desiderio di conoscere sempre più l’Autore Nascosto del Libro, mi faceva rimanere parecchio tempo a riflettere e a meditare su quanto trovavo scritto. Era ogni giorno un vero piacere, stare ai piedi del Maestro e scoprire così che cosa veramente a Lui piacesse e non fare solo quello che io ritenevo che Lui gradisse. A trentotto anni scoprivo un nuovo mondo, stare in compagnia di Gesù era la cosa più bella che potesse esserci; ora capivo finalmente cosa volesse dire essere cristiani!  Fu un vero dolore rendermi conto che gli insegnamenti da me seguiti non erano quelli di Cristo, ma dottrine di uomini ed ora mi era difficile cercare di mettere in pratica quanto il Signore mi insegnava. Prima era molto semplice, se avevo peccato, riferire al sacerdote quanto avevo commesso, per essere perdonata, ora Gesù nella Sua Parola mi diceva, che se odiavo mio fratello, ero nel mio cuore un’assassina, oggi scoprivo che dovevo non solo perdonare, ma imparare ad amare persino chi mi faceva del male; era qualcosa di estremamente difficile per me, eppure mi sentivo in colpa se non ero disposta a farlo. Cominciai a desiderare sempre più di trovare delle persone con le quali condividere lo stesso amore, le esperienze reciproche e le scoperte fatte sulle Sacre Scritture. Il Signore mi esaudì, infatti, nel salone della Parrocchia, vennero dei catechisti per fare degli studi biblici. Vi partecipai continuamente, con vera gioia. Lo studio sistematico e giornaliero della Parola di Dio mi fece capire tante cose, fu proprio in quel periodo che il Signore iniziò a mostrarmi,  quelle che sono le basi  del Suo insegnamento:  la Sua grazia, il perdono dei nostri peccati, il Suo infinito amore. Sempre in quel periodo ebbi modo di sentire delle testimonianze di alcune persone, le cui vite erano state completamente cambiate da Gesù Cristo. Mi rendevo conto che Egli mi stava parlando, desiderava farsi conoscere da me affinché io riponessi piena fiducia in Lui, così da affidarGli la mia vita, in modo tale che Egli la trasformasse.
    Ciò che mi rimase impresso di quel periodo e che da allora fanno parte del mio nuovo modo di pensare é:
    1°) Che solo Dio, e non i miei sforzi, poteva liberarmi dalla schiavitù del peccato. 
    2°) Che solo Dio poteva darmi la vera pace che io non avevo.
    3°) Che solo Dio poteva darmi l’amore per poter amare persino le persone che mi facevano del male e
        quindi perdonarle.
Scoprire questa realtà, non vuol dire viverla, mi rendevo conto, con dolore di non possedere quel tipo d’Amore, l’unica mia gioia consisteva nel sapere che potevo incontrare il Signore e che  Egli  poteva parlarmi ogni volta che lo avessi voluto attraverso la Sua Parola. Purtroppo, quel tipo di catechesi ebbe termine, prima che le persone preposte a questa cura d’anime andassero via, ci fu in parrocchia una grande celebrazione, all’interno della quale fu fatta la lettura della parabola  del figlio prodigo. Mentre il brano veniva letto, capii che la figura del padre rappresentava Dio che va incontro, a braccia aperte al figlio ribelle, ormai pentito dei suoi peccati. Mi resi conto che quel discorso riguardava anche me, il Padre Celeste desiderava che io andassi da  Lui, carica di tutte le mie colpe ma avendo nell’animo un sincero rimorso per averLo offeso, Egli non solo mi attendeva, ma mi stava venendo incontro per stringermi al Suo cuore.
   Nel lasciarci quelle care persone ci raccomandarono di continuare la lettura della Bibbia  e soprattutto di mettere in pratica i Suoi insegnamenti. Avrei voluto, con tutto il cuore, proseguire gli studi con altri, ma mio marito si oppose. Continuai la lettura delle Sacre Scritture da sola e più affamata di prima, sperimentai che quella Parola era come un fuoco e una spada, penetrava sempre più nel mio cuore, e giorno per giorno mi rendevo conto che Gesù si rivolgeva a me personalmente. Il mio desiderio di comunione fraterna cresceva sempre più, una sera, mentre ascoltavo la radio, cercando di sintonizzarla meglio, trovai una stazione da cui venivano diffusi studi biblici, con lettura dal Testo, canti cristiani e testimonianze. Pensai che quelle trasmissioni fossero condotte dagli stessi insegnanti che avevo conosciuto nel nostro paese, così felice, presi ad ascoltare e quando veniva letta la Bibbia, io seguivo la lettura nella mia. In quel periodo ero terrorizzata dalla morte, anche se cercavo di osservare i comandamenti, di vivere santamente, facendo sacrifici e buone opere, pure non ero tranquilla, certo sapevo che Gesù era morto per i peccatori, ma non avevo mai realizzato che aveva dovuto e voluto morire  per me personalmente. Pensavo che, a causa delle mie colpe, avrei dovuto trascorrere chi sa quanto tempo in purgatorio! Il mio desiderio di vivere per il mio Salvatore, era sempre più intenso, ma evitavo anche di soffermarmi troppo su questo pensiero, perché sapevo che questo genere di vita era riservato esclusivamente ai religiosi: preti, suore, monaci; a me non era possibile perché ero sposata.
   Quando si hanno delle convinzioni sbagliate, frutto di una vita nell’errore, anche quando la verità é sotto i nostri occhi, spesso non ci riesce di vederla; lodo e rendo gloria a Dio per la pazienza che ha avuto nei miei confronti, perché attraverso persone che Lo amano, tramite la Sua Parola, sono stata liberata da credenze errate, portandomi dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce. Ormai ascoltavo quella strana stazione radio che parlava solo del Signore da un po' di tempo, quando mi resi conto che si trattava d’un’emittente Evangelica e che trasmetteva da Porto Torres. Stando all’ascolto di quei programmi cominciai a realizzare la verità , verità che é resa manifesta solo facendo propria la Parola di Dio, nella quale é chiaro che: “LA SALVEZZA SI HA SOLAMENTE PER MEZZO DELL’OPERA DI CRISTO COMPIUTA PER CIASCUN UOMO IN MODO PERSONALE; IL SIGNORE SULLA CROCE, NEL SUO CORPO AVEVA SUBITO LA MIA CONDANNA”.
    La Persona che più mi ama aveva subito la giusta indignazione (l’ira) di Dio che spettava a me, quando questa verità penetrò chiaramente nella mia mente, con dolore e gratitudine donai al mio Salvatore la mia vita.
   Quasi subito mi misi in contatto con i conduttori della radio e per telefono e per lettera conobbi il missionario delle varie comunità della Sardegna e la moglie, così, poco per volta, per mezzo di questi fratelli cominciarono a venire a galla ciò che di sbagliato vi era nella mia vita, cose che fino a quel momento avevo ritenuto giuste. Liberarmi da ciò che era radicato in me da tutta la mia vita, non é stato facile: le preghiere a Maria e ai santi, il mese mariano, la recita del rosario, rinunciare ad inchinarmi e a parlare davanti alle statue; togliere tutto questo dalla realtà quotidiana é stato inizialmente un travaglio interiore,  stavo proprio male, ma comprendendo che questa era la volontà di Dio, col Suo aiuto, abbandonai tutte quelle pratiche.
   Era meraviglioso scoprire che Gesù, non solo mi aiutava a liberarmi da ciò che non  Gli  era gradito,  ma anche curava le mie ferite e per ogni atto d’ubbidienza mi colmava di tanta gioia. Come é normale, questo mio cambiamento non é compreso da chi mi sta vicino: mio marito, i miei parenti e conoscenti che continuano a credere a ciò che da tanto tempo gli é stato insegnato e che del resto fino a poco prima era anche il mio normale modo di vivere, spero con tutto il cuore che il Signore apra anche la loro mente per comprendere la verità. Fino a questo momento non ho potuto avere comunione fraterna, infatti nessuno nel mio paese conosce la verità; vorrei tanto che Colui che é morto ed é risorto per la nostra salvezza tocchi il cuore di quanti mi stanano vicino, a cominciare da mio marito e poi della mia famiglia e a tutti quelli che in qualche modo lo stanno cercando e che lo amano in modo sbagliato, servendosi di me per parlare del Suo meraviglioso dono: LA PACE CON DIO PER MEZZO DEL SUO SACRIFICIO.
  Tuttavia, nonostante l’incomprensione e la sofferenza per la fede in Lui , il mio Salvatore mi ha sempre sostenuta e confortata , perché solo in Lui c’é pace, gioia e allegrezza. Quale grande amore il Signore mi ha 
manifestato! Ora so che Dio é veramente mio Padre, ho la certezza di essere salvata e di avere avuto da Lui in
dono la vera vita. Gloria a Dio! Prego il Signore che Egli benedica con la Sua grazia quanti leggeranno questa mia esperienza così che essi possano conoscere che cosa il Creatore ha preparato per il loro bene, in modo tale che fiduciosi si abbandonino al Suo amore.
    “POICHÉ DIO HA TANTO AMATO IL MONDO CHE HA DATO IL SUO UNIGENITO FIGLIO,
AFFINCHÉ CHIUNQUE CREDE IN LUI NON PERISCA MA ABBIA VITA ETERNA”. Gv.3:16.
    E´ proprio grazie al Signore se ho trovato la via giusta e per mezzo di questa speciale bussola, la Sua Parola, ora sono certa di non smarrirmi più.  Grazie a Dio che ha provveduto ad ogni cosa!   

lunedì 10 ottobre 2011

Chiuso in una cella di due metri per tre, sono infinitamente più felice di quando ero nel peccato, quando non conoscevo Dio.

Ichii era un uomo impiccato per omicidio a Tokio nel 1918.
Era stato incarcerato più di venti volte ed era conosciuto per avere la crudeltà di una tigre. In un’occasione, dopo aver attaccato una guardia, venne imbavagliato e legato, e il suo corpo venne sospeso così che “le dita dei piedi toccavano a fatica in terra”. Ma testardamente si rifiutava di dirsi dispiaciuto per quello che aveva fatto.
Poco prima di essere condannato a morte, a Tokichi venne inviato un Nuovo Testamento da parte di due missionarie cristiane, dalla signora West e dalla signora McDonald. Dopo una visita da parte di West, iniziò a leggere la storia del processo e dell’esecuzione di Gesù. La sua attenzione fu attirata dalla frase “E Gesù disse: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno»”. Questa frase trasformò la sua vita.
Mi fermai: ero stato colpito al cuore, come da un chiodo di dieci centimetri. Cosa mi aveva rivelato il versetto? Posso chiamarlo l’amore del cuore di Cristo? Posso chiamarlo la sua compassione? Non so come chiamarlo. So solo che con un cuore indescrivibilmente grato avevo creduto.Tokichi era stato condannato a morte e accettò questo fatto come “il giusto, imparziale giudizio di Dio”. Ora la stessa Parola che lo aveva portato alla fede lo sosteneva anche in una maniera meravigliosa. Vicino alla fine, West gli indicò le parole di 2Corinzi 6:8-10 riguardo alla sofferenza del giusto. Quelle parole lo commossero profondamente, ed egli scrisse:
Come afflitti, eppure sempre allegri”. La gente dirà che devo avere un cuore molto addolorato perché aspetto ogni giorno l’esecuzione della mia pena di morte. Non è così. Non provo né dolore, né angoscia, né sofferenza. Chiuso in una cella di due metri per tre, sono infinitamente più felice di quando ero nel peccato, quando non conoscevo Dio. Giorno e notte… io parlo con Gesù Cristo.
“Come poveri, eppure arricchendo molti”. Ciò sicuramente non si applica alla vita malvagia che conducevo prima di pentirmi. Ma, forse in futuro, qualcuno nel mondo potrebbe sentire che il malfattore più disperato, che sia mai vissuto, si pentì dei suoi peccati e venne salvato dalla potenza di Cristo, e anche lui potrebbe raggiungere il pentimento. Allora succederebbe che io, benché povero, potrei rendere molti ricchi.

La Parola lo sostenne fino alla fine; sul patibolo, con umiltà e scrupolo, proferì le ultime parole: “La mia anima, purificata, oggi ritorna alla Città di Dio”.